Usura e assenteismo, blitz dei carabinieri a Sanità Service

Usura e assenteismo, blitz dei carabinieri a Sanità Service
2 Minuti di Lettura
Giovedì 12 Ottobre 2017, 12:20
Due dipendenti di Sanitaservice, società in house providing della Asl Bari ed attiva anche presso il Policlinico universitario, sono stati arresati dai carabinieri in un'operazione antiusura e antiassenteismo nella quale sono stati complessivamente arrestati sette indagati e notificati 16 provvedimenti interdittivi dal servizio. In particolare - secondo l'accusa - i due dipendenti di Sanitaservice, in numerose circostanze, non si sono presentati al lavoro e, durante l'orario di servizio, hanno incontrato le proprie vittime dalle quali hanno riscosso le mensilità dei prestiti erogati o stipulato nuovi accordi usurari. Tuttavia i due riuscivano ugualmente a far risultare la loro presenza in servizio, grazie alla complicità di loro colleghi che timbravano il loro badge. Per altri impiegati assenteisti di Sanitaservice i carabinieri hanno accertato come gli stessi, in orario lavorativo, erano in località di villeggiatura, a pesca, o svolgevano attività di natura personale.

Complessivamente il gip del Tribunale di Bari Roberto Oliveri del Castillo ha emesso 23 misure cautelari: sette restrittive (quattro in carcere, tre ai domiciliari) e 16 di interdizione dall'esercizio di un pubblico ufficio o servizio. L'indagine, avviata dai Carabinieri della compagnia Bari Centro nel dicembre 2014 e conclusasi nel settembre 2016, ha svelato - secondo l'accusa - l'esistenza di una rete criminale dedita all'usura in danno di numerosi baresi, tra i quali figurano artigiani e commercianti. I provvedimenti cautelari, chiesti del pm Isabella Ginefra, sono stati eseguiti a Bari, Modugno e Santeramo in Colle per i reati, contestati a vario titolo, di usura, estorsione, falsità ideologica e truffa aggravata. Gli accertamenti sono partiti dalla denuncia di un artigiano stanco di essere minacciato dagli usurai. In due anni di indagini i carabinieri hanno documentato, attraverso intercettazioni telefoniche, il ricorso, da parte degli usurai e delle vittime, a un linguaggio convenzionale riferito ai prestiti elargiti o da elargire. Nel caso di debiti insoluti, contro le vittime gli usurai ricorrevano a minacce esplicite di gravi ripercussioni. Nel corso delle indagini sono state sequestrate ingenti somme di denaro e la contabilità degli usurai. Sui fogli manoscritti sequestrati erano riportati nomi, cifre e mesi che indicavano i nomi delle vittime, l'importo della rata ed i mesi in cui era stata pagata la somma di denaro o il lasso di tempo che mancava all'estinzione del prestito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA