Becca multe per alta velocità ma i punti decurtati finiscono sulla patente di ignaro cliente

Becca multe per alta velocità ma i punti decurtati finiscono sulla patente di ignaro cliente
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Giovedì 18 Ottobre 2018, 09:57
Consegnare documenti di identità in copia, per acquisti, preventivi o altre finalità, può essere un'arma a doppio taglio. E spesso lo è.
Lo ha imparato a sue spese un cinquantaquattrenne originario di Palagianello, che nei mesi scorsi si è visto decurtare buona parte dei punti sulla sua patente, per aver violato in tre circostanze le norme del Codice della Strada che, nei casi specifici, comportavano decurtazioni parziali.
Dal febbraio 2018 al giugno dello stesso anno, all'uomo sono state contestate ben tre infrazioni che hanno appunto comportato la decurtazione di numerosi punti sulla patente.
Di queste infrazioni, però, l'uomo era del tutto all'oscuro, non avendo mai attraversato quelle arterie stradali che, al contrario, erano indicate nei diversi verbali di contestazione.
Era stato un furbetto originario della provincia di Brindisi, invece, a commettere concretamente le infrazioni e a mettere nei guai il palagianellese.
Secondo la prassi, infatti, quando giunge la notifica di un verbale da parte di chi accerta l'infrazione, sia che si tratti del comando di polizia stradale, dei carabinieri o della polizia locale, al trasgressore viene notificato anche un modulo da compilare.
Se la violazione contestata, infatti, comporta la decurtazione di punti sulla patente di guida, il proprietario o il guidatore dell'autovettura contravvenzionata hanno la facoltà di specificare che, relativamente a quell'infrazione, al volante del veicolo c'era un soggetto diverso.
Ciò discende dalla necessità di colpire l'effettivo trasgressore e non, indiscriminatamente, il proprietario del veicolo che potrebbe essere stato prestato a un conoscente oppure a un parente.
Nel caso specifico, però, il brindisino, che è stato incriminato dalla magistratura di Taranto per falsa attestazione continuata, aveva solo approfittato del fatto che avesse nella sua disponibilità i dati anagrafici del palagianellese, con il quale non aveva nè rapporti di parentela nè di conoscenza o amicizia.
Questa disponibilità era scaturita dal fatto che l'imputato, del quale il pm inquirente di Taranto dottoressa Marzia Castiglia ha chiesto il rinvio a giudizio, lavora presso una concessionaria d'auto. Qui agli inizi dell'anno si era presentato il palagianellese per chiedere il preventivo per l'acquisto di un veicolo. Le procedure attivate per l'eventuale acquisto avevano previsto anche l'acquisizione dei documenti dell'aspirante acquirente.
Così, multato ben tre volte per aver superato i limiti di velocità nell'area tarantina, il brindisino aveva utilizzato i documenti del cliente per scaricare sulla sua patente le decurtazioni.
Il fatto singolare è che il palagianellese aveva immediatamente denunciato ai carabinieri il raggiro ai suoi danni all'atto della notifica della prima decurtazione. Ma era stato costretto ad integrare la stessa denuncia, allorchè si era visto recapitare altre due contestazioni.
L. Cam.
 
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