Brignano critica il Teatro Verdi durante lo spettacolo. Scoppia la polemica con il presidente della Fondazione

Brignano critica il Teatro Verdi durante lo spettacolo. Scoppia la polemica con il presidente della Fondazione
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Sabato 11 Marzo 2023, 13:56 - Ultimo aggiornamento: 14:22

Carenze e pecche strutturali del Teatro Verdi sottolineate dal palcoscenico dello stesso teatro. A puntare il dito contro la struttura e perfino contro l'architetto che l'ha realizzata è stato il comico romano Enrico Brignano. Battute, ironiche, che invece non sono piaciute al maestro Stefano Miceli, presidente della Fondazione Nuovo Teatro Verdi di Brindisi. «Sul palcoscenico si fa spettacolo, non si spettacolarizza». E scoppia la polemica.

Cosa è successo

Il maestro Miceli non ha gradito l’apertura della performance dell’attore comico Enrico Brignano, ospite del Verdi di Brindisi le scorse serate del 9 e 10 marzo.

Il comico romano ha aperto lo spettacolo “Ma… diamoci del tu!” dedicando una prolungata sequela di battute pungenti all’architettura del teatro brindisino, al golfo mistico ritenuto troppo profondo e ancora alla prima galleria poco luminosa, quest’ultima destinata alla tecnica di regia e ai posti per diversamente abili. Battute altrettanto sarcastiche sulla scala di collegamento tra il palcoscenico e la platea, fatta di legno non pregiato. Brignano non risparmia neppure l’area archeologica preservata da opere di conservazione al di sotto del teatro, dallo stesso definita spregiatamente “pietre”. L’ironia, di cui il comico Brignano è grande maestro, non è bastata però a far sorridere tutta la platea, ancor meno il presidente della Fondazione del Teatro, che da New York è subito intervenuto sull’episodio.

Le dichiarazioni del maestro

«Mi piacerebbe tanto sapere in quale teatro Brignano abbia trovato la scaletta in legno pregiato - ha detto il maestro Miceli - a meno che non si sia esibito alla casa dei Berliner Philharmoniker, così come mi chiedo a cosa gli sarebbe mai servito un golfo mistico per orchestra di migliore fattezza».

«Vorrei tanto incontrare quel genio di architetto che ha progettato questo teatro», ha appuntato con irrisione Brignano dal palcoscenico ad inizio spettacolo. Il comico non ha apprezzato l’architettura del politeama brindisino, progettato negli anni Sessanta secondo stili, tipi figurativi e canoni dell’epoca, quelli di un moderno stabile sospeso su un sito archeologico risalente a epoca romana, le cui tracce sono anche visibili dal foyer attraverso un pavimento di cristallo retroilluminato. «Fondazione e Amministrazione comunale - ha continuato il maestro Miceli - si prodigano ogni giorno per offrire una struttura teatrale efficiente al proprio pubblico, e naturalmente agli artisti, i quali non hanno mai mancato di ringraziare per l’ospitalità; tanti artisti non fanno mistero del fascino fra storia e contemporaneità da cui si sentono avvolti. Tra l’altro, proprio in questo periodo l’Amministrazione comunale sta lavorando a un progetto di riqualificazione della struttura perché a breve il Nuovo Teatro Verdi sia ancora più versatile e funzionale oltre che un punto di riferimento sociale e culturale sempre più in crescita».

«Auguro a Brignano di esibirsi al Sydney Opera House o alla Walt Disney Concert Hall di Los Angeles per provare nuove emozioni architettoniche - ha concluso Miceli -. Il Nuovo Teatro Verdi suscita gioia e meraviglia in grandi artisti ospiti di palcoscenico, molti dei quali esprimono la volontà di ritornare proprio per l’accoglienza e la bellezza del Teatro. Se a Brignano il Verdi fa ridere a noi invece emoziona, con tutte le sue imperfezioni. Ogni teatro ha pregi e difetti, ma a Brignano, come ad ogni altro artista ospite, abbiamo riservato soltanto i pregi. Al resto pensa la Fondazione, l’ospite non ne ha motivo».

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