Tensioni intorno alla squadra di calcio, archiviazione per l'ex sindaco Consales

Tensioni intorno alla squadra di calcio, archiviazione per l'ex sindaco Consales
di Roberta GRASSI
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Venerdì 4 Gennaio 2019, 21:08 - Ultimo aggiornamento: 21:09
Inchiesta archiviata. Si parla delle turbolenze che ruotavano anni addietro attorno al Brindisi calcio e di una indagine condotta dalla Digos e coordinata dalla procura che riguardava anche l’allora sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, oltre che l’ex assessore allo Sport Antonio Giunta. A sette anni dall’iscrizione nel registro degli indagati il pm che ha ereditato il fascicolo, Francesco Carluccio, ne ha chiesto e ottenuto dal gip Valerio Fracassi l’archiviazione. Erano indagati Diego Sanna, Mimmo Consales, Antonio Giunta, Roberto Galluzzo, Massimiliano Zippo, Angelo Gabriele Mangia e Pierluigi Rizzo.

La questione oggetto delle verifiche amministrative risale al 2012 e in particolare al periodo in cui si stava discutendo delle sorti della squadra di calcio della città. La situazione non era delle migliori, si pensava a un passaggio di quote in favore di una nuova cordata di imprenditori. L’allora presidente Giuseppe Roma era sottoposto a forti contestazioni, come ha rilevato anche la procura, negli ambienti ultras. Le indagini sono state avviate dopo un incendio, rogo sulle cui origini dolose - però - non sono state trovate prove certe. Per pm e gip, non possono essere qualificate come estorsive le "generiche manifestazioni di opposizione e minaccia, anche dai toni accesi, provenienti dai capi della tifoseria organizzata degli ultras e dirette contro il presidente e il vice presidente, poi dimissionari e sostituiti, della società di calcio”. Allo stesso modo, anche la notizia di reato – proseguono i magistrati – relativa a una presunta concussione realizzata dal sindaco Consales e dall’assessore Giunta in danno di Roma "appare infondata mancando la prova che vi sia stata da parte del sindaco o dell’assessore la realizzazione di un qualche male ingiusto in danno di Roma", per indurlo a cedere le quote e rinunciare ai crediti vantati verso la società.
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