Edison e accuse agli ambientalisti, le critiche della Lega, la rabbia di Cgil e opposizione e la difesa di Patroni Griffi: «Non ho offeso nessuno»

Un rendering del progetto relativo al deposito Edison
Un rendering del progetto relativo al deposito Edison
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Domenica 17 Settembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 2 Ottobre, 20:14

Anche la maggioranza di centrodestra a Brindisi, almeno in parte, da qualche tempo è percorsa da sentimenti non particolarmente positivi rispetto all’atteggiamento dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale. Sentimenti venuti a galla in queste ore proprio dopo la presa di posizione del numero del presidente Ugo Patroni Griffi contro chi si oppone al deposito di gnl di Edison a Costa Morena Est, bollato come ignorante.

Le critiche della Lega

E culminati nel post su Facebook del capogruppo della Lega Ercole Saponaro, che ha scritto: “Le parole di Patroni Griffi, al di là di ogni libero pensiero, sul progetto Edison sono un insulto vergognoso, un attacco vigliacco alla città, ai brindisini, incattivire il confronto, cercare lo scontro porterà alle macerie e qualcuno dovrà assumersi le responsabilità. Brindisi e i brindisini sono maestri di storia e di cultura, sono un popolo generoso e solidale, non permetteremo a nessuno di insultarci, denigrarci, non rispettarci”. Parole ritenute, evidentemente, tanto pesanti da meritare di essere cancellate poco dopo dai social e sostituite con un messaggio meno “bellicoso”. In un nuovo post con l’immagine della pagina di Quotidiano che riporta gli attacchi di Patroni Griffi ad ambientalisti e Cgil, infatti, Saponaro scrive soltanto: “Incattivire il confronto significa seminare macerie, un insulto alla città, ai brindisini”.

L'interrogazione di Forza Italia

Ma, come detto, nei corridoi di palazzo di città e nelle sedi della maggior parte dei partiti di centrodestra (a rappresentare una eccezione è Fratelli d’Italia, almeno in parte) da tempo ormai si respira un’aria non più acriticamente favorevole all’Authority. Come dimostra l’interrogazione, garbata nei toni ma chiara negli intenti, di Forza Italia, a firma dell’intero gruppo consiliare, sul Piano regolatore portuale, che approderà nel prossimo consiglio comunale, il 25 settembre. I consiglieri Nicola Didonna (primo firmatario), Cosimo Elmo (capogruppo), Caterina Cozzolino, Teodoro Pierri, Tiziana Martucci e Luca Tondi, infatti, ricordano innanzitutto come l’Authrority abbia presentato lo scorso 23 luglio il Prp al Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Quest’ultimo “sembrerebbe”, scrivono ancora, che “si sia pronunciato circa la proposta del nuovo Prp, indicando una serie di osservazioni e prescrizioni al documento presentato dall’Autorità portuale”. Il documento in questione, aggiungono inoltre, “pare sia ancora oggetto di Valutazione ambientale strategica e al momento non è dato sapere - neppure attraverso la consultazione dei siti ministeriali - se alcune rilevanti prescrizioni siano state recepite dall’ente proponente”.

Le richieste al sindaco

Recentemente, ricordano, “il presidente pro tempore dell’Autorità portuale, intervistato da una testata giornalistica, ha illustrato, tra le altre, una proposta che indipendentemente dall’utilità, seppure apparentemente interessante, andrebbe comunque ad interessare in maniera rilevante la città”. Il riferimento è alla passerella girevole, inserita tra le previsioni del Prp, che dovrebbe collegare il piazzale di Sant’Apollinare con i giardinetti di piazza Vittorio Emanuele II. “A parere degli interroganti - si legge nel documento - è acclarato dalla storia e dalla posizione geografica che lo sviluppo della città passa soprattutto dalla capacità di valorizzare al meglio le potenzialità del porto, con inevitabili ricadute economiche e sociali”. È vero, ammettono i consiglieri di Forza Italia, “che la legge 84 del 1994 attribuisce le competenze all’Autorità portuale ma è anche vero che il porto è parte integrante della città e che il nuovo Prp diventa, sinergicamente al Piano urbanistico generale, lo strumento per lo sviluppo futuro del territorio”. Alla luce di queste considerazioni, Didonna, Elmo, Cozzolino, Pierri, Martucci e Tondi chiedono al sindaco Giuseppe Marchionna se sia a conoscenza del Prp proposto, se sia “a conoscenza delle osservazioni e prescrizioni al documento in questione” e se il primo cittadino non ritenga “opportuno interagire con l’Autorità portuale per le finalità sopra esposte”.

La rabbia del sindacato

Il segretario della Cgil Antonio Macchia, dopo che anche il sindacato è finito nel mirino di Patroni Griffi, parla di «offese gratuite» non solo alla stessa Cgil ma anche ai brindisini e di «caduta di stile, da parte di una istituzione, un funzionario della Stato». Parole che «tradiscono un evidente nervosismo». Come mai, chiede, «visto che c’è una banchina – quella di Costa Morena – perfettamente infrastruttura e intermodale, dato che abbiamo anche speso 70-90milioni di euro di fondi pubblici per portare la ferrovia fino al porto, l’Autorità di sistema preferisce dirottare il polo della logistica in altre città per far divenire una di queste in particolare, il più importante polo logistico dell’Adriatico, dove ancora si devono effettuare i dragaggi e si devono costruire le infrastrutture quando invece a Brindisi è tutto pronto? Ci spiega il professore perché il suo disegno è ridurre il porto di Brindisi a stazione di servizio lasciando qualche altro scampolo di traffico?».

Le critiche dell’opposizione

Infuriato il consigliere comunale Riccardo Rossi, per il quale le parole di Patroni Griffi sono «gravissime ed offensive» e soprattutto eluderebbero quello che è il vero tema: «Per noi Edison aggiunge pochissimo allo sviluppo del porto e della città, mentre in realtà toglie e penalizza tantissimo in termini di sviluppo di traffici di merci e logistica». Duro anche il consigliere regionale Pd Maurizio Bruno, per il quale «voler tutelare il proprio territorio e il proprio futuro non significa essere ignoranti. Ascoltare, comprendere e coinvolgere senza insultare è la vera intelligenza». Al contrario, «offendere, svilire, definire “ignoranti” coloro che si oppongono o anche solo espongono perplessità sul terminale Edison a Brindisi, è una caduta di stile che da parte del presidente di Autorità portuale Ugo Patroni Griffi, proprio non mi aspettavo». A meno di una smentita ufficiale, incalza il capogruppo e segretario Pd Francesco Cannalire a nome del partito brindisino, «la sortita infelice del presidente Patroni Griffi rischia di inasprire, ulteriormente, il dibattito in merito all’insediamento Edison. Per quanto ci riguarda nessuno ha mai contestato l’utilità del deposito gnl che però deve rappresentare un’occasione e non un blocco allo sviluppo di una importante porzione di area portuale tra le più infrastrutturate».

La difesa di Patroni Griffi

«Prima che imperversi una bufera, del tutto ingiustificata, su parole estrapolate da un contesto ben più ampio e articolato tengo a precisare il fatto che non ho mai offeso, o inteso offendere chicchessia». A chiarire il proprio punto di vista è lo stesso Patroni Griffi che spiega come l’azione di offendere qualcuno «non appartiene al mio modo di essere, tanto è vero che non l’ho fatto, nemmeno, in questi sei lunghi anni, nonostante i numerosi e ripetuti attacchi, anche personali, che ho ricevuto. Le mie riflessioni sono sempre state nel merito e riguardavano alcune mistificazioni relative all’investimento nel porto di brindisi, argomento del quale si discuteva nel convegno cui ho partecipato». Nel corso della lunga discussione, riferisce il presidente, «mi sono esclusivamente limitato ad affermare che forse si ignorava la differenza che corre tra un rigassificatore e un deposito di gnl. Forse si ignorava che il gnl non è altro che il comune metano. Forse si ignorava che nonostante una gara europea non sono pervenute richieste di altri investimenti su quella banchina. Forse si ignorava che in nessun modo l’impianto può compromettere la polifunzionalità del porto. Forse si ignorava che in nessun modo la realizzazione dell’impianto può essere in contrasto o in alcun modo con gli investimenti di Rfi ed Enel Logistics. Forse si ignorava che questo impianto può costituire la pietra fondante della hydrogen valley. Contestazioni nel merito e nel metodo, volte solo a sollecitare un approfondimento delle tematiche legate allo sviluppo, con gli esperti più affermati del settore e nel momento in cui il porto di Brindisi è chiamato a fronteggiare l’imminente crollo delle movimentazioni legate alla centrale Enel di Cerano.

Forse ignoravano che Rfi ed Enac hanno partecipato alla conferenza dei servizi indetta dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica».

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