L’exploit di Lega e 5 Stelle a scapito di Forza Italia e Pd

L’exploit di Lega e 5 Stelle a scapito di Forza Italia e Pd
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Giovedì 8 Marzo 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 16:14
Ha sottratto voti al centrodestra ed al centrosinistra il Movimento 5 Stelle, che con 22.563 preferenze ed il 51,58 dei voti ha sbaragliato nel territorio comunale di Brindisi sia il Partito Democratico che Forza Italia. Ma mentre quest’ultima è il fase di ripresa dopo il crollo verticale registrato tra le politiche del 2013 e le regionali del 2015, il Pd è invece interessato da un’emorragia di voti che non si è interrotta dal 2013 a oggi. Una tendenza esattamente opposta a quella del Movimento 5 Stelle e, in piccolo, anche della Lega, che invece crescono costantemente da cinque anni a questa parte.
La Lega, in particolare, ha cominciato la propria esperienza nel Mezzogiorno nel 2013, quando alle politiche nel comune di Brindisi riuscì a racimolare soltanto 22 voti, pari a poco più dello zero per cento. Appena due anni dopo, però, alle regionali del 2015, dove si presentò con il nome di “Noi con Salvini”, riuscì già a compiere un balzo in avanti straordinario raggiungendo le 1.048 preferenze, pari al 3,63 per cento. Un risultato migliorato ulteriormente alle ultime politiche, dove la Lega ha raddoppiato il numero dei voti ottenendo 2.292 preferenze ed il 5,24 per cento. Nessun riferimento numerico, invece, per le amministrative del 2016 alle quali né Lega né Noi con Salvini presero parte.
Ma il vero exploit, come detto, è quello del Movimento 5 Stelle che, con evidenti differenze nelle regionali e nelle amministrative, negli appuntamenti con le politiche è sempre cresciuto, passando dai 13.304 (29,4 per cento) ai 22.563 voti (51,58 per cento). Servono, evidentemente, chiavi di lettura diverse per i risultati delle regionali 2015 e delle amministrative 2016, nelle quali i pentastellati hanno ottenuto rispettivamente 5.555 voti (19,22 per cento) e 6.285 voti (15,53 per cento). Quest’ultimo risultato, con Stefano Alparone candidato sindaco, è stato tuttavia uno dei migliori raccolti dal Movimento in Puglia per le amministrative in quel periodo.
 
Aveva già toccato il suo momento peggiore, invece, Forza Italia, che nelle amministrative del 2016 ha raggiunto addirittura il record negativo del 4 per cento, con sole 1.858 preferenze nella città di Brindisi.
Ma il crollo era cominciato alle regionali del 2015, quando Forza Italia era passata a 2.779 voti (9,61 per cento) dopo i 10.074 (22,2 per cento) delle politiche di appena due anni prima. Nelle ultime politiche, quindi, gli azzurri sono quasi riusciti a tornare ai buoni risultati del 2013, con 8.066 voti ed il 18,44 per cento delle preferenze. Un buon viatico, dunque, per provare a lanciare la volata in vista delle prossime elezioni amministrative di primavera, anche se il centrodestra non ha ancora un candidato ufficiale e la coalizione è in fase di fibrillazione.
Il nemico da battere, a questo punto, sembra comunque solo uno: il Movimento 5 Stelle, che attende il responso sulle due liste inviate allo staff nazionale: quella guidata dall’aspirante candidato sindaco Fabio Leoci e quella guidata dall’aspirante candidato sindaco Gianluca Serra. Solo una delle due sarà certificata e rappresenterà il M5S alle elezioni amministrative.
Tutte ancora da misurare, invece, le conseguenze della disfatta elettorale del Pd che, come detto, perde voti ormai da cinque anni a questa parte senza soluzione di continuità. Nelle elezioni politiche “non vinte” da Bersani nel 2013, infatti, il Pd a Brindisi ottenne 8.871 voti (19,6 per cento). Due anni dopo, alle regionali, i voti erano diventati 5.594 (19,35 per cento) e l’anno successivo ancora meno: 5.071, ovvero il 10,92 per cento delle preferenze. Il risultato delle politiche 2018, nonostante che la percentuale faccia immaginare altrimenti, è ancora negativo: 4.972 voti, vale a dire l’11,37 per cento delle preferenze. Riuscirà il candidato sindaco Riccardo Rossi a risollevare le sorti del centrosinistra, almeno a Brindisi?
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