Esami da 30 e lode con menzione alla laurea: i record del "prototipo della studentessa modello"

La proclamazione per la laurea dei record ottenuta da Almachiara Suma
La proclamazione per la laurea dei record ottenuta da Almachiara Suma
di Maria GIOIA
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Mercoledì 15 Agosto 2018, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 11:10
CEGLIE MESSAPICA - In tanti sono andati via, ma lei è rimasta qui. In Puglia. A Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, per la precisione. Lei si chiama Almachiara Suma. Ha 24 anni e nel corso della sua carriera scolastica e universitaria ha collezionato solo successi, con il massimo dei voti. Basti pensare che a luglio ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università del Salento, a Lecce, con la votazione di 110 e lode, a cui si aggiunge una menzione al merito e alla carriera, che la commissione dei professori ha voluto attribuire per la prima volta nella storia della facoltà. E ora pensa al futuro. Il suo sogno nel cassetto? Diventare magistrato. Dove? Nella sua terra naturalmente.
La 24enne cegliese non ama i riflettori e le autocelebrazioni. Per parlare della carriera costruita sino a qui con impegno, sacrificio e dedizione ha voluto del tempo. Ci ha riflettuto e solo dopo ha deciso di raccontare la sua esperienza, lasciandosi convincere sulla possibilità di essere un esempio per i ragazzi che studiano a queste latitudini.
«Ho studiato presso il liceo classico dell’istituto Agostinelli di Ceglie. E in seguito ho frequentato la facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Salento a Lecce. Parallelamente mi sono diplomata in pianoforte e sono iscritta al biennio della laurea magistrale presso la sede di Ceglie del conservatorio di musica “Tito Schipa”, finisco ad ottobre con la discussione della tesi sull’evoluzione del preludio», ha spiegato con timidezza la giovane.
Il diploma l’ha conseguito con un 100 e lode. E all’università ha colpito tutti i professori, che le hanno assegnato una sfilza di 30 e lode e cinque 30. La seduta di laurea a luglio è stata la ciliegina sulla torta, perché Almachiara ha discusso la tesi su procedura penale, imputazione e prove, conquistando il 110 e lode e la storica menzione della commissione. Di grande valore, inoltre, le parole di presentazione riservate dal professore Rossano Adorno, che ha definito Almachiara «prototipo della studentessa modello», tra l’ammirazione di mamma, papà, sorelle, parenti e amici, pronti a festeggiare.
Come si fa ad essere così bravi? «Non ho fatto sforzi fuori dal comune. Penso che quanto ho fatto sino ad ora sia frutto della mia costanza. Non sono nulla di eccezionale. È solo questione di impegno», ha risposto. E per il futuro le sue idee sono chiare: «Voglio fare il tirocinio in tribunale, l’esame di stato per diventare avvocato e il concorso in magistratura. E poi il professore mi ha chiesto di collaborare con l’università. Mi attendono altri anni di studio per diventare magistrato, ma ci metterò tutto l’impegno necessario e voglio frequentare un corso per prepararmi bene».
È chiaro, Almachiara non è un cervello in fuga. Per fortuna. Ma perché? «Mi piace stare qui e ci vorrei rimanere. Se le condizioni lo permetteranno, sarei ben lieta di rimanere qui. Penso che se si studia con impegno, il posto in cui lo fai è relativo. Io ho ricevuto un’ottima formazione grazie ad ottimi docenti, che hanno saputo realizzare il merito». Ad ottobre, l’attende la laurea al conservatorio: «Suono grazie a mio padre. A 5 anni mi ha avvicinato al pianoforte ed io non ho più staccato le dita da quei tasti. Senza i miei genitori, oggi non sarei quella che sono».
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