Commercianti scontenti del Piano: nel mirino le restrizioni di orario

Commercianti scontenti del Piano: nel mirino le restrizioni di orario
di Vincenzo MAGGIORE
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Giovedì 22 Marzo 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 22:33
A poco meno di due mesi dall’introduzione del nuovo piano della sosta non potevano mancare commenti e opinioni da parte dei commercianti del centro storico di Brindisi, categoria tra le più sensibili all’argomento. Il quadro si riassume con un diffuso malcontento da parte degli esercenti che hanno le proprie attività su corso Garibaldi mentre non sembrano patire le piccole attività localizzate nella fatidica “zona rossa”. A tal proposito, si ricorderà che tra le novità introdotte nel cuore cittadino, sotto la gestione commissariale del Comune, vi è proprio l’introduzione delle “strisce rosse” (parcheggi a tariffa più elevata man mano che passa il tempo), a cui si unisce il ripristino degli stalli su Corso Garibaldi (utilizzabili solo in alcune fasce orarie giornaliere) e una complessiva ridistribuzione di strisce bianche e blu. In più, si contano altri piccoli accorgimenti come il pagamento del parcheggio prolungato fino alla mezzanotte del sabato e un tentativo di potenziare il servizio navetta che fu introdotto per la prima volta a dicembre del 2016. 
C’era da aspettarsi che alcune misure destassero un po’ di malumore tra i negozianti. Il parcheggio “part-time” sul corso principale del capoluogo è a tutti gli effetti una delle note dolenti. 
«Per me – commenta in merito Gianni Milano, titolare della gelateria “Variety” – non è stata una buona scelta. Non c’è nessun vantaggio rispetto a prima, ma solo più confusione da parte della clientela. È necessario affrontare il discorso il maniera radicale e dare continuità alle scelte. Non si possono apportare modifiche ogni sei mesi. Personalmente, preferirei che corso Garibaldi diventasse zona di passeggio a tutti gli effetti con una serie di miglioramenti logistici e di decoro».
«Il part-time – ironizza Francesco Manfreda, titolare dell’omonimo esercizio commerciale – dovrebbe essere una prerogativa dei lavoratori, non degli stalli per la sosta. Credo che le restrizioni di tempo del parcheggio sul corso abbiano avuto effetti negativi. Ad ogni modo, penso sia un caso unico in Italia. Solitamente, chi viene da fuori città non presta attenzione alle nuove disposizioni, si limita a parcheggiare là dove vede le strisce blu. Purtroppo, non sapendo della restrizione dell’orario, spesso e volentieri incappa nelle multe. Ciò non induce certo a ritornare a Brindisi». 
 
Dello stesso parere sono Erika Esposto e Francesca De Stradis del negozio di abbigliamento “Sorbino”: «Non capiamo il motivo - commentano - di un parcheggio a tempo in due momenti separati.
Le attività commerciali lavorano principalmente dalle 19 alle 21, proprio quando c’è il divieto di parcheggiare su corso Garibaldi. Lasciando intatta la tariffazione più alta, sarebbe opportuno prolungare il tempo del parcheggio per tutta la giornata lavorativa».
«La cosa più assurda - continua Giovanna De Pascale del supermercato Dok - è vedere alcune persone che la mattina presto fanno il biglietto, ignare che la sosta sia consentita a partire dalle 10.30. Mi chiedo perché non sia stato deciso di far coincidere l’orario del parcheggio con quello di lavoro dei negozi».
L’approvazione generale riguarda, invece, la zone rossa e il conseguente rincaro delle tariffe in alcune zone nevralgiche del centro. Sono 118 gli stalli distribuiti su piazza Matteotti, via Santi, via Casimiro, via Filomeno Consiglio, via Fornari, via Rubini e via Amena che possono essere occupati dalle autovetture pagando un euro la prima ora e due euro le successive.
«Sono contentissima, finalmente c’è ricambio - dice Susi Bianco di “Intimo più Mare” - e i rappresentanti non devono arrovellarsi per sostare nei pressi dei negozi. Da un punto di vista commerciale, è stato compiuto una grande passo avanti. Non so se la stessa cosa possa dirsi per i residenti».
«L’impatto - conclude Michele Matera di “Zona” - è decisamente positivo. Prima i parcheggi era di proprietà di poche persone, gente che lasciava le proprie autovetture per mesi, approfittando del pass. Forse, avrei evitato la zona rossa nel prolungamento di via Casimiro. Ad ogni modo, in nessuna città si può parcheggiare sotto casa in pieno centro storico».
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