Tajani lancia Cavalera: «La Lega? Se vuole vincere punti su di lui»

Tajani lancia Cavalera: «La Lega? Se vuole vincere punti su di lui»
di Massimiliano IAIA
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Lunedì 23 Aprile 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 16:30
L’investitura ha il sapore del prestigio e i contorni della storia cittadina: a Palazzo Nervegna, proprio sotto il capitello della colonna romana, è stato il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani - in visita a Brindisi per prendere parte al convegno dell’Udc sulla “Nuova programmazione europea quali opportunità per la Puglia e le aree interne” - a presentare la candidatura a sindaco di Roberto Cavalera, che vanta il sostegno di Forza Italia, Udc, Alternativa popolare, Coerenti per Brindisi e Brindisi in Alto. Non senza una certa emozione, Cavalera ha fatto gli onori di casa. Al momento dell’ingresso al Nervegna, c’erano anche il deputato di Forza Italia Mauro D’Attis e il leader dell’Udc Lorenzo Cesa. «Bello, eh?», ha detto D’Attis ad un Tajani visibilmente emozionante che fu fortemente voluto dal compianto sindaco Domenico Mennitti. Si avvicina Paolo Chiantera, di “Brindisi in alto”, D’Attis lo abbraccia e si rivolge ancora a Tajani: «Siamo stati i due vicesindaci di Mennitti».
«Fi ha trovato un eccellente candidato, sono sicuro che sarà il prossimo sindaco di Brindisi, lo sosteniamo convintamente», ha detto Tajani di Cavalera. Che ringrazia: ««Il suo in bocca al lupo mi responsabilizza - ha detto Cavalera al presidente del parlamento europeo ., il tempo della riflessione è ormai terminato, io sarò il candidato sindaco di questa grande coalizione, c’è un progetto di profondo rinnovamento della città di Brindisi e io me ne farò interprete, ascoltando i consigli di tutti, e cercando di intercettare i bisogni delle persone e soprattutto di intercettarli».
Tajani, tra l’altro, ha anche risposto alle domande dei giornalisti che gli hanno fatto notare della spaccatura nel centrodestra per le amministrative a Brindisi, con la Lega che fino a oggi ha sostenuto un altro candidato, Massimo Ciullo. Su questo punto Tajani è stato molto chiaro: «La Lega è ancora molto giovane, mi auguro che la Lega segua la nostra indicazione, noi abbiamo individuato un candidato vincente, non è una scelta per sventolare una bandiera, noi andremo avanti per la nostra strada, se la Lega vuole vincere e governare Brindisi deve scegliere il candidato individuato da Forza Italia».
 
La mattinata è servita anche per fare il punto sulla questione legata alla formazione del nuovo governo: «Sono stati posti dei veti da parte di una formazione politica, che poi si assume le sue responsabilità. Sembra di essere tornati un po’ ai tempi della prima repubblica, altro che il nuovo contro il vecchio.
Vedremo cosa accadrà, l’importante è che ci sia un governo stabile, credibile e autorevole che permetta agli italiani di vedere una guida che sia corrispondente al voto elettorale. Non credo che Salvini possa uscire dal centrodestra. Commetterebbe un errore gravissimo. Andare a fare il secondo di Di Maio non credo che sia l’obiettivo di Salvini. Salvini rappresenta il 17% di elettori. Deputati e senatori della Lega sono stati eletti anche con il voto determinante di Fratelli d’Italia, di Forza Italia e di Noi per l’Italia. Sono parlamentari del centrodestra, non sono parlamentari solo della Lega. Per non parlare del numero di senatori di Fi, che costituiscono il più grande gruppo al Senato. Non credo che Salvini voglia perdere l’opportunità di essere un grande protagonista del centrodestra, per andare a seguire Di Maio. Per fare che cosa? Che governo? Non vedo poi tutte queste affinità tra M5S e la Lega. Come andrà a spiegare agli elettori del Nord che vuole dare il reddito di cittadinanza? Il reddito di cittadinanza è qualche cosa di insostenibile. Non ci sono i soldi per farlo. Dopo due mesi dovrebbero non pagare più gli stipendi. Vi pare giusto poi che un poliziotto, un carabiniere, un finanziere che viene da queste terre e mette a repentaglio la propria vita ogni giorno, debba guadagnare quanto qualcuno che si prende il reddito di cittadinanza? Il problema è dare lavoro, creare lavoro».
Infine, un passaggio importante sulle prospettive del Mezzogiorno: «L’Europa già dà molto per il Sud. Il problema è che non sempre il Sud riesce a sfruttare i fondi comunitari. Per questo ho proposto un grande progetto per dar vita a un fondo europeo per il Sud che raccolga tutti i fondi comunitari non utilizzati nelle regioni meridionali, da mettere insieme, con i soldi del piano Junker, con i fondi pensione. Ho parlato anche con qualche grande banca che è interessata a un fondo per sviluppare il meridione, con la banca europea degli investimenti e la cassa depositi e prestiti. Un fondo per arrivare a una ventina di miliardi che potrebbe avere un effetto leva di circa 200 miliardi, il che significa poter realizzare 500mila posti di lavoro. Questo per realizzare grandi infrastrutture in tutta l’Italia meridionale, che non significa la strada sotto casa dell’assessore o lo svincolo sotto casa del deputato, significa realizzare strutture interregionali, anche digitali, e in questa regione anche acquedotti moderni, competitivi e non bucati da tutte le parti, significa favorire la nascita di piccole e medie imprese, significa dare una prospettiva al Meridione».
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