Crescono merci e passeggeri: con le nuove banchine al porto navi con più concorrenza

Crescono merci e passeggeri: con le nuove banchine al porto navi con più concorrenza
di Francesco RIBEZZO PICCININ
4 Minuti di Lettura
Domenica 10 Dicembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 11:29
 Un unico Piano operativo triennale per cinque porti: Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli. Per la prima volta dopo la nascita dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico Meridionale arriva il “Pot” 2017-2019, che per lo scalo brindisino prevede interventi già noti ma anche interessanti novità, non solo dal punto di vista infrastrutturale.
Partendo dalle specificità e dalla conferma, per il porto messapico, della multifunzionalità dello scalo, e dall’analisi dei traffici, in crescita costante negli ultimi anni sia sul fronte passeggeri che su quello merci, il Piano fa il punto delle opere, realizzate e non, presenti nel Piano regolatore portuale del 1975. All’appello mancano, in particolare, la colmata denominata “Deposito costiero”, da realizzare tra il molo Polimeri e Costa Morena Est, e il molo di sottoflutto per la protezione del bacino del porto esterno, entrambi ancora in fase di progettazione e di verifica.
Altra opera contenuta nel Prt, ma inserita con una variante approvata “appena” 11 anni fa, è quella dei nuovi accosti per navi traghetto e ro-ro a Sant’Apollinare, ritenuta assolutamente strategica in quanto «la saturazione degli spazi dedicati ai traghetti è ormai un dato incontrovertibile». Solo nell’ultimo anno, infatti, la merce in container in transito per il porto è aumentata del 56,7% mentre i passeggeri dei traghetti sono cresciuti dello 0,3%.
Questa situazione, tra l’altro, crea «una difficoltà quotidiana ad organizzare il piano degli ormeggi, tanto da rendere necessario l’utilizzo di altri spazi (vedi porto interno) non propriamente dedicati per i suddetti vettori. Situazione ancor di più conclamata, se possibile, di recente, dalla temporanea dichiarata indisponibilità di due ormeggi a Punta delle Terrare per l’effettuazione di lavori urgenti di consolidamento strutturale della banchina ad essi afferente».
 
Si capisce bene, quindi, l’urgenza dell’ente di vedere realizzati i nuovi accosti. E nel frattempo, si legge sempre nel Pot, «non è da escludere la possibilità di riprendere lo studio già formulato in una precedente programmazione riferito ad un pontile a “briccole” in corrispondenza del prolungamento di Costa Morena Ovest per consentire di aumentare il numero di navi da ormeggiare di punta in tutta sicurezza».
L’Autorità di sistema portuale, tuttavia, fa notare che l’utilizzo di fondi propri per l’infrastrutturazione dovrà essere ridotto al minimo, dunque l’ente «dovrà organizzarsi per la promozione di un partenariato pubblico-privato laddove, in estrema sintesi, il rilascio di concessione andrà a costituire controprestazione all’investimento del terminalista/armatore». Un’affermazione che potrebbe far ritenere non ancora tramontata, anzi, l’idea di una concessione delle banchine a Grimaldi.
Grande attenzione sarà posta anche al miglioramento dei servizi al passeggero, «aspetto ancora critico per via soprattutto della mancata realizzazione della stazione marittima di Punta delle Terrare». Sarà rivista completamente l’organizzazione dell’ingresso di Costa Morena Ovest ma soprattutto saranno creati spazi per i passeggeri diretti in Albania. Attualmente, infatti, data la lontananza dell’unico terminal e la mancanza della stazione, «i passeggeri extra Shengen sono portati ad accumularsi nei pressi del varco a loro assegnato senza adeguate strutture di ricovero e di sosta».
Ma si torna a parlare, finalmente, anche della realizzazione della stazione marittima di Costa Morena Ovest, bloccata per anni dalle indagini della magistratura. La ripresa del procedimento, però, ha diversi problemi dovuti alla necessità di aggiornamento del progetto, visto che le tecnologie e la normativa sono molto cambiate, nel frattempo. Ma è preciso intendimento dell’Authority «far sì che si avvii rapidamente l’esecuzione vera e propria della costruzione e dotare finalmente il porto di una stazione che sappia rispondere compiutamente alle esigenze di servizio della comunità portuale brindisina e degli operatori e passeggeri, oramai da troppo tempo mortificate».
Anche la colmata tra il pontile “petrolchimico” e Costa Morena Est è ritenuto di importanza fondamentale, perché consentirebbe la definitiva separazione dei traffici tra porto medio, con destinazione commerciale e traghetti, ed il porto esterno, con destinazione industriale. Il progetto definitivo è stato approvato da poco, per la precisione il 5 settembre scorso, e prevede una spesa di poco meno di 59 milioni, un paio in meno rispetto alla versione precedente. In quest’ottica si conferma la necessità del raddoppio del molo Polimeri per il trasferimento del terminal gasiero dal porto medio, dove si trova oggi, allo sporgente di Costa Morena Ovest.
Sul fronte retroportuale, infine, confermata la strategicità del raccordo ferroviario, in fase di realizzazione da parte del Comune.
© RIPRODUZIONE RISERVATA