In fumo una valanga di soldi. Scommessa persa sul gioco: aumenta il numero delle slot

In fumo una valanga di soldi. Scommessa persa sul gioco: aumenta il numero delle slot
di Maurizio DISTANTE
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Lunedì 12 Marzo 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 11:30
Brindisi, secondo quanto si legge nelle statistiche, è una delle capitali italiane del gioco d’azzardo. I numeri raccolti su scala nazionale, ancorché parziali vista la difficoltà di emersione del fenomeno, mettono la città al quinto posto in Italia per dipendenza dal gioco, dato fortemente preoccupante in assoluto, ancor di più se messo in relazione al contesto socioeconomico locale non propriamente florido. In realtà, basta fare un giro per i bar o per le tabaccherie della città o della provincia, senza contare le innumerevoli sale scommesse o sale slot, per avere un’idea approssimativa della penetrazione che il gioco ha nella vita della gente: sono pochissimi, infatti, gli esercizi pubblici che negli anni non si sono dotati di macchinette mangiasoldi o di giochi vari e, nonostante qualche esercente abbia rinunciato alle entrate garantite da scommesse e affini per una questione di eticità, il business che ruota attorno al mondo luccicante dell’azzardo s’ingrossa sempre più. 
Come ogni mercato che si rispetti, anche quello del gioco si basa sulla legge della domanda e dell’offerta: se ci sono tante occasioni per giocare è perché ci sono tanti giocatori, l’equazione è delle più semplici. Per rendere un’idea più precisa della dimensione del fenomeno, che non conosce differenze di censo, posizione sociale, sesso, convincimenti politici o altro, si possono analizzare i dati recuperati da Michele Locorotondo, assessore al Bilancio del Comune di Latiano, che tramite una richiesta di accesso agli atti presentata ai Monopoli di Stato ha ottenuto uno squarcio della realtà del suo paese relativa agli ultimi tre anni, una realtà che sembra sovrapponibile a quella dell’intero territorio. 
Nel 2015, stando ai numeri offerti dall’assessore durante la presentazione dell’associazione “Ricominciamo insieme”, gruppo operante nel campo del recupero dei giocatori patologici, nel 2015 nella sola cittadina si sono spesi quasi 11 milioni di euro in giocate varie. A questo dato, ovviamente, vanno sottratte le vincite ottenute dai latianesi, pari a oltre 8 milioni di euro: il bilancio complessivo, quindi, vede una spesa netta per il gioco pari a 2 milioni e 780mila euro, dato che è aumentato nel 2016, con un saldo passivo di 3 milioni e 300mila euro, e si è confermato nel 2017 con 3 milioni e 550mila euro persi dai latianesi al gioco. Facendo due conti, per ogni cittadino di Latiano, paese di circa 15mila abitanti, la spesa pro capite per il gioco d’azzardo si attesta intorno alle 5-600 euro l’anno. 
 
Trattandosi di un solo paese, per di più neanche tanto popolato, il dato emerso dalla ricerca dell’assessore non può non preoccupare: per questo, sul territorio sono sorte, al fianco del Sert dell’Asl che si occupa di ogni tipo di dipendenza, molte associazioni di volontariato che offrono un sostegno morale e psicologico a quanti cadono nel vortice del gioco patologico. 
Si stima che nella provincia di Brindisi ci siano circa 60 giocatori patologici in cura al Sert e altrettanti che hanno intrapreso un cammino all’interno delle associazioni. Il numero, però, non deve ingannare: per i 60 circa che si rivolgono ai professionisti dell’azienda sanitaria locale per ricevere l’aiuto di cui hanno bisogno ce ne sono moltissimi altri, fare una stima di quanti possano essere è impossibile, che non solo non hanno nessun supporto clinico ma che non sono neanche consci di essere affetti da una vera e propria malattia. Il servizio pubblico brindisino è centralizzato: questo vuol dire che tutti i giocatori patologici della provincia si rivolgono alla sede di Brindisi per incontri, visite e ogni altro bisogno anche se c’è chi si rivolge ai servizi territoriali sparsi in provincia. 
Solo una comunicazione efficace e un sistema organizzato possono porre un argine alla proliferazione del fenomeno. La necessità di fare rete deve essere il faro dell’azione in questo campo: non sono solo il Sert dell’Asl e le associazioni come “Ricominciano insieme”, che offre anche un servizio telefonico di soccorso attivo h24 allo 0831.1625328, a occuparsi del gioco d’azzardo patologico ma ci sono anche le associazioni a difesa dei consumatori, quali l’Adoc, o l’associazione antiracket e altre figure attive nel tessuto sociale della città che hanno siglato, l’anno scorso, un protocollo d’intesa che ha portato alla costituzione di un osservatorio territoriale sulle dipendenze patologiche e nuove povertà. 
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