È stata corsa ai vaccini: Lecce e Brindisi primi nella Regione

È stata corsa ai vaccini: Lecce e Brindisi primi nella Regione
di Vincenzo DAMIANI
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Mercoledì 21 Marzo 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 22:07
Il record di bambini tra i 0 e i 6 anni vaccinati spetta a Lecce e provincia, con il 93,54% di copertura complessiva, poco dietro segue Brindisi (93,21%), che a sua volta precede Taranto (92,47%). 
È quanto emerge dall’ultimo report fornito dalla Regione Puglia sull’attuazione della legge nazionale sull’obbligo vaccinale, che prevede l’esclusione da scuola per i piccoli non immunizzati tra 0 e 6 anni. In media, la Puglia ha raggiunto una copertura del 90,76% nella fascia di età più delicata, quella tra 3 mesi e 5 anni, con la provincia di Foggia fanalino di coda con appena l’83,52% dei bambini vaccinato, ben sotto la media regionale e nazionale. 
L’altra novità riguarda la possibilità per i presidi delle scuole materne e asili nido di attuare legge e non accettare in classe i piccoli non vaccinati: infatti, attraverso il sistema informatico Giava, messo a disposizione dalla Regione Puglia, è possibile consultare gli elenchi degli inadempienti e intervenire. Questo servizio, accessibile via internet solo dai presidi, consente da un lato il caricamento dei file degli elenchi degli iscritti e dall’altro lo scaricamento dei file riportanti, per ognuno degli iscritti segnalati, l’esito delle verifiche dell’assolvimento dell’obbligo vaccinale. Al 19 marzo sono già 576 i dirigenti scolastici che si sono registrati per avere accesso e 1.430 gli elenchi degli alunni caricati sul sistema. La nuova legge sull’obbligo vaccinale ha funzionato in Puglia, fatta eccezione per il territorio di Foggia dove è più forte la presenza di associazioni “No Vax”. 
Dai dati aggiornati a marzo emerge che l’obiettivo che il governo nazionale si era posto, cioè quello di riportare a livello di guardia la percentuale di copertura vaccinale, è stato raggiunto: mediamente, nella nostra regione, è stato “recuperato” quasi il 10% dei bambini. Cosa significa? Si tratta di piccoli tra 2 e i 6 anni che sino a giugno del 2017 non erano stati vaccinati e che, dopo l’introduzione della legge, sono stati sottoposti alla profilassi. 

Diversa la situazione tra i bambini e ragazzini tra i 7 e i 16 anni, anche per loro c’è l’obbligo di vaccinazione ma non è prevista l’esclusione da scuola.
In caso di inadempienza è prevista solo una sanzione pecuniaria, ma la multa non ha spaventato le mamme e i papà. 
Dal 10 marzo scorso è partita una corsa al vaccino tra i ritardatari, a centinaia si sono presentati nei centri Asl per prenotare la vaccinazione. La Regione, però, teme che si tratti solo di un escamotage usato da alcune famiglie: per evitare l’espulsione da scuola dei propri figli, alcune mamme e papà avrebbero provato a fissare il giorno della vaccinazione tra giugno e luglio, a scuole ormai chiuse. In questo modo, ottenendo il foglio di avvenuta prenotazione, avrebbero evitato l’allontanamento dall’asilo e, allo stesso tempo, non avrebbero sottoposto alla profilassi il proprio figlio. Per arginare questo fenomeno, da questa settimana chi si presenta nei centri Asl deve vaccinarsi il giorno stesso, senza possibilità di rinvio. 
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