Contrabbando di sigarette e viagra sulla nave Caprera, tra gli arrestati anche 5 militari

Contrabbando di sigarette e viagra sulla nave Caprera, tra gli arrestati anche 5 militari
di Roberta GRASSI
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Lunedì 11 Maggio 2020, 12:48 - Ultimo aggiornamento: 13:05
Con accuse a vario titolo di contrabbando di sigarette e del farmaco Cialis, di imbarco arbitrario di merci di contrabbando sulla nave militare Caprerea, di peculato d’uso, di istigazione alla corruzione e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e falso, sono state sottoposte a misure restrittive sei persone, cinque delle quali appartenenti alla Marina Militare italiana. Gli arrestati sono Marco Corbisiero, di Torino, Mohamed Hamza Ben Abulad, di Trioli, Roberto Castiglione, di Taranto, Antonio Filogamo, di Villaricca (Napoli), Antonio Mosca di Mesagne (Brindisi) e Mario Ortelli di Napoli. Corbisiero ha rivestito il ruolo di ufficiale tecnico della Marina, Castiglione, Filogamo e Mosca sono membri dell’equipaggio del Caprera.
Solo per il primo è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per l’ultimo dell’obbligo di dimora, per gli altri gli arresti domiciliari, su ordinanza del gip Vittorio Testi, richiesta dai pm di Brindisi Giuseppe De Nozza e Alfrendo Manca, con il coordinamento del procuratore aggiunto Antonio Negro. 
L’indagine parte da un controllo sulla nave Caprera, arrivata nel porto di Brindisi da Tripoli il 15 luglio del 2018. Era stata ceduta dall’Italia alla Libia nell’ambito dell’operazione Mare Sicuro per il potenziamento del contrasto dell’immigrazione clandestina. Le verifiche sono state effettuate dalla guardia di finanza e dalla capitaneria di porto. 
Secondo le accuse gli indagati a vario titolo avrebbero organizzato il trasporto dal porto di Tripoli a quello di Brindisi di 774 chili di tabacco lavorato estero e di farmaco Cialis (che serve a curare disfunzioni erettili) che sarebbero stati sbarcati sulla banchina Garibaldi del porto di Brindisi nel luglio 2018. A quanto emerso dalle indagini i tabacchi e i farmaci di contrabbando sarebbero stati destinati alla vendita ad altri appartenenti alla Marina Militare di Taranto e a persone estranee. Coribisiero è indagato anche per aver cercato di comprare il silenzio di altri colleghi, per assicurarsi la mancata denuncia all’autorità giudiziario.
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