Insulti omofobi al compagno gay: la scuola insorge

Insulti omofobi al compagno gay: la scuola insorge
di Lucia PEZZUTO
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Sabato 9 Febbraio 2019, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 13:33
Scritte omofobe sui muri della scuola offendono uno degli studenti, ma i suoi compagni reagiscono e con l'hastag #siamotuttifroci organizzano un flash mob di protesta. Accade a Brindisi nell'istituto Alberghiero Sandro Pertini, che si trova all'interno del parco Cesare Braico.
Giovedì mattina sulle mura della scuola sono comparse delle scritte offensive con tanto di nome e cognome del destinatario, uno studente di sedici anni che frequenta il terzo anno. Non appena i suoi compagni si sono accorti dello scempio non hanno esitato a schierarsi al suo fianco e difenderlo. Le scritte sono state subito rimosse e al loro posto sono comparsi striscioni e cartelli inneggianti l'amore. I ragazzi hanno reagito alla violenza verbale e con loro anche gli insegnanti e lo stesso dirigente scolastico, il preside Antonio Micia che ha rassicurati i suoi alunni dicendo: «Questa scuola costruisce ponti, e non permetterà l'omofobia».
La risposta dei ragazzi, quindi, è stata quella di organizzare un flash mob insieme a striscioni e cartelli, l'hastag #simotuttifroci è stata una provocazione e al tempo stesso il bisogno di solidarizzare con il compagno che era stato offeso. Il giovane denigrato sui muri della scuola, poi, con grande dignità si è rivolto ai suoi compagni dicendo: «Sono fortunato ho accanto la mia famiglia, i miei amici, e la vostra vicinanza oggi mi fa sentire più forte». Ma dopo le sue parole anche altri ragazzi hanno avuto il coraggio di raccontare la propria esperienza.
«Che ne sapete voi della paura -ha detto un alunno- quella che ci distrugge, che annienta le famiglie, gli amici di scuola. Che ne sapete voi del dolore, che dura finché qualcuno non ti libera, accettandoti per quello che sei, un omosessuale». La meglio gioventù salva il resto del mondo perché i ragazzi con il loro outing ieri hanno dato una lezione che serve anche agli adulti. «Questo episodio- scrivono, inoltre, in una nota i rappresentati degli studenti dell'Alberghiero di Brindisi e Carovigno -testimonia quanto siano ancora radicate, proprio tra noi giovani, l'ignoranza, la paura del diverso e l'intolleranza. Gli autori di queste scritte possono idealmente essere associati a quell'esercito di balordi e criminali che picchiano i barboni, insultano i migranti, violentano le donne. Vorremmo poter fare qualcosa per questi poveri di spirito, loro sì deviati e pericolosi, forse poco amati, certamente trascurati e male educati, ridotti ad essere mine vaganti che tentano di darsi un'identità attraverso atti di bullismo». La scuola con il corpo docente tutto, il preside e i ragazzi hanno fatto così fronte comune. Non solo, ieri al flash mob organizzato fuori dall'istituto hanno partecipato anche gli studenti delle altre scuole della città di Brindisi. Un segnale forte, che fan ben sperare nel futuro, in un mondo in cui proprio l'omofobia è alimentata quotidianamente dall'ignoranza e dall'intolleranza nei confronti non solo degli omosessuali ma anche dei migranti e dei barboni. Un fenomeno che purtroppo non sempre si limita alle offese verbali ma sfocia anche in violenza fisica.
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