Duplice delitto di Serranova: l'omicida reo confesso voleva ammazzare anche l'altro fratello

La confessione dell'uomo che ha ucciso il fratello e la cognata

I carabinieri della Sezione investigazioni Scientifiche a Serranova davanti alla casa dove sono stati ammazzati i coniugi (foto Max Frigione)
I carabinieri della Sezione investigazioni Scientifiche a Serranova davanti alla casa dove sono stati ammazzati i coniugi (foto Max Frigione)
di Erasmo MARINAZZO
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Giovedì 9 Marzo 2023, 12:51 - Ultimo aggiornamento: 21:34

Alle 4.22 dell'1 marzo Cosimo Calò, 84 anni, è uscito dalla sua casa di San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi, per mettersi alla guida della sua vecchia Nissan Micra e raggiungere l'abitazione di Serranova del fratello Carmelo per ammazzarlo. Non lo trovò, come non l'aveva trovato la sera prima quando scelse poi di presentarsi a casa dell'altro fratello Antonio e della moglie Caterina Martucci, 69 e 64 anni, che ammazzò con tre colpi di fucile calibro 12 caricati a pallini comprato appositamente - secondo l'accusa - per uccidere: «Carmelo ritenuto da lui la causa di tutti i suoi mali». Un terreno, una casa ed un lascito testamentario del valore di 100mila euro il movente del duplice omicidio individuato dagli inquirenti.

 

Incastrato dalle telecamere

Lo ha rivelato lo stesso Cosimo Calò nell'interrrogatorio con il pubblico ministero della Procura di Brindisi, Francesco Carluccio, tenuto ieri mattina nella caserma dei carabinieri di San Vito dei Normanni, alla presenza dell'avvocato difensore Carmela Roma, nonchè del capitano Vito Sacchi e del tenente Alberto Bruno. Ad incastrare l'omicida reoconfesso le telecamere di videosorveglianza che lo hanno inquadrato all'arrivo in contrada Canali di Serranova dove abitava il fratello Antonio con la moglie, attorno alle 17.54 del 28 febbraio. I corpi furono scoperti 24 ore dopo dal fratello Carmelo con il quale Antonio aveva un appuntamento per raggiungere uno studio legale di Carovigno dove si sarebbero incontrati con un notaio per dargli incarico di predisporre la dichiarazione di successione dei beni del fratello Antonio deceduto a giugno dell'anno scorso. I coniugi erano rimasti casa senza vita 24 ore, dunque.

Lo stesso arco temporale ipotizzato dal medico legale Domenico Urso durante l'ispezione cavadevica della sera dell'1 marzo.

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Determinazione criminale

Il pubblico ministero Carluccio ha parlato di determinazione criminale e della pericolosità di Cosimo Calò: «Senza che la notte avesse portato rimorso o consiglio, meditava anche di uccidere l'altro fratello Carmelo». 

I Ris a Serranova

Intanto questa mattima la casa del duplice delitto viene ispezionata dai carabinieri della Sezione investigazioni Scientifiche di Bari, una emazione del Ris di Roma.

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