Volantini elettorali sulla navetta e discorsi copiati dalle frasi di Vendola: è bufera sulla propaganda

Il volantino sulla navetta
Il volantino sulla navetta
di Massimiliano IAIA
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Martedì 22 Maggio 2018, 06:40 - Ultimo aggiornamento: 13:05
BRINDISI - Dalle affissioni selvagge ai discorsi copiati: iniziano a vedersene tante nella campagna elettorale di Brindisi, perché uno dei passaggi fondamentali è sicuramente quello di non sbagliare nemmeno una mossa nella strategia comunicativa. Lo sanno bene soprattutto i candidati sindaco, che proprio in queste ore stanno definendo gli accordi per chi dovrà curare la loro immagine da qui al 10 giugno, o – se occorre in caso di ballottaggi – anche fino al 24 giugno.
È un periodo di fortune per le tipografie, ma c’è anche chi preferisce una più economica – nella speranza che si trasformi in virale – campagna via social, facendo leva sui profili Facebook di partiti, movimenti e candidati per informare la cittadinanza del proprio impegno in vista delle amministrative.
 
Le affissioni selvagge non risparmiano nemmeno la navetta, quella che trasporta gratuitamente i brindisini da via Spalato fino ai corsi così da ridurre al massimo i disagi per chi parcheggia la propria auto anche lontano dal centro. Proprio dietro la postazione dell’autista, c’è chi ha pensato bene di affiggere un volantino che invita a votare il candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle Gianluca Serra. Ma sia quest’ultimo sia la Stp precisano di essere del tutto all’oscuro della vicenda. «Lo apprendo ora al telefono – spiega il direttore Maurizio Falcone -, provvediamo immediatamente a farlo rimuovere perché la Stp non ha autorizzato alcun tipo di propaganda elettorale». Lo stesso Falcone afferma che la pubblicità sui mezzi pubblici è sempre autorizzata, e riguarda quasi sempre le fiancate dei bus, ma in questo caso non c’è nulla di legittimo. Ed è proprio per questo che l’azienda ha immediatamente provveduto a rimuovere il volantino incriminato. Prende le distanze anche il candidato sindaco Serra: «Ovviamente non è un’azione che riguarda il Movimento, sono pronto a garantire anche sulla correttezza di coloro che si occupano della distribuzione dei volantini, perché è tutta gente seriamente impegnata in questo tipo di attività e mai si renderebbe protagonista di gesti di questo tipo». «A dirla tutta – prosegue Serra – la nostra strategia comunicativa non riguarda certamente i manifesti o i “santini”, che riteniamo ormai inefficaci. Come tutti sanno, noi crediamo nella potenza della rete. Dirò di più: ritengo che chi ha affisso quel volantino abbia voluto danneggiarci».
Non si tratta invece del primo “copia e incolla” nella lunga letteratura delle campagne elettorali, ma fa discutere il caso del candidato consigliere del Pri Roberta Dellegrottaglie, in campo a sostegno del candidato sindaco Roberto Cavalera: il discorso che Degrottaglie ha inserito per promuovere la sua discesa in campo è infatti identico a quello pronunciato dall’ex governatore Nichi Vendola in un comizio a Baia San Giorgio nel 2010. “Cercare di vincere senza paura di perdere - sosteneva Vendola - perché è una partita complessa, l’obiettivo è vincere: vincere significa far vincere un’Italia civile, accogliente, solidale, un’Italia che abbraccia gli esseri umani e che non li condanna ad una solitudine senza scampo. Allora è una vittoria che contagia”. Il discorso di Dellegrottaglie è identico, viene sostituita solo la parola Italia per inserire Brindisi. È la stessa Degrottaglie, contattata telefonicamente, a spiegare l’accaduto: «Ho commesso un’ingenuità ma in assoluta buona fede, perché a girarmi questa frase era stato un amico medico, che naturalmente ora non è più un amico. Non mi aveva detto che fosse di Vendola, semplicemente quella frase mi piaceva perché rappresenta la mia filosofia nel modo di essere così determinati, per questo l’ho ripresa. Detto questo, sono stata ingiustamente aggredita anche dai componenti del mio gruppo, ma trovo tutto questo francamente esagerato, sia perché è dagli anni Quaranta che si prendono a esempio i discorsi dei politici, sia perché se c’è da esprimere un concetto condivisibile non credo sia necessario badare esclusivamente all’ideologia. Io andrò avanti nella mia battaglia elettorale, che è dura, e voglio rappresentare i sacrifici e l’abnegazione che mettiamo ogni giorno noi donne nel doverci destreggiare tra il lavoro, la casa, la famiglia, e nel mio caso anche l’impegno politico».
Il clima resta decisamente frizzante, c’è da giurare che a questo punto molti messaggi dei candidati saranno passati ai raggi X, per verificarne l’originalità. Ma è la conferma che la strategia comunicativa diventa determinante per ottenere l’affermazione. Per vincere. Verrebbe quasi da dire “Hasta la victoria siempre”, però nemmeno questa suona poi così inedita.
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