Da Mattioli a Tsukushi il nuovo inizio di Comicon

Da Mattioli a Tsukushi il nuovo inizio di Comicon
di Francesco DI BELLA
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Martedì 12 Marzo 2019, 13:00
Ha attraversato oltre mezzo secolo di fumetto italiano (e non solo), accompagnando con le sue storie e i suoi personaggi le evoluzioni di una società in fermento. Dal Vittorioso, il settimanale sulle cui pagine esordì nel 1967, al Paese Sera, il quotidiano che negli anni Settanta ospitò le disavventure del suo Pasquino. E se per “Il Giornalino”, settimanale per ragazzi delle cattoliche Edizioni San Paolo, ha creato il surreale Pinky, il coniglio rosa giornalista diventato simbolo del periodico (con il quale ha collaborato per oltre quarant’anni), con Stefano Tamburini nel 1977 fondò invece la rivista underground-alternativa “Cannibale”, seguita nel 1980 dalla consorella “Frigidaire”, contenitori d’avanguardia in cui troveranno spazio e notorietà schiere di disegnatori e fumettisti del calibro di Andrea Pazienza, Filippo Scozzari, Tanino Liberatore.
Ma questa è solo una minima parte della enorme produzione di Massimo Mattioli che ora, a 75 anni di età compiuti (è nato il 25 settembre del 1943), si accinge a presentare la più ricca antologia di fumetti e illustrazioni che celebra la sua straordinaria carriera artistica. E’ intitolata “Bazooly Gazooly” e in oltre duecento pagine ripropone trame e personaggi che hanno fatto la storia del fumetto, compresi i cult Gatto Gattivo, Microcefalus, Bastardi, Il caso Joy Division, Guerra, Frisk the Frog, la serie horror Tales of fear e diversi materiali extra ed inediti. Un’incredibile varietà di storie e stili nel segno della sperimentazione autentica, libera, dissacrante e giocosa, con note e commenti alle storie firmati dall’autore stesso.

Il suo “Bazooly Gazooly”, Mattioli lo presenterà da un palcoscenico d’eccezione: quello della ventunesima edizione del Comicon, il salone internazionale del fumetto che si svolgerà dal 25 al 28 aprile prossimo nell’ormai consueta location della Mostra d’Oltremare di Napoli.
Il programma dell’annuale appuntamento - il più importante nel Mezzogiorno, ma anche una delle fiere di intrattenimento più importanti d’Europa - per gli amanti della “nona arte” è tuttora in lavorazione, ma già i primi nomi degli ospiti di rilievo della manifestazione cominciano a farsi conoscere. Così, accanto a Massimo Mattioli, ecco spuntare quello di un altro “must” per gli appassionati del fumetto di provenienza orientale. E’ il giapponese Akihito Tsukushi, il creatore dell’affascinante saga “Made in Abyss”, ovvero il manga fanta-tecnologico più amato dalla critica degli ultimi due anni - finalista ai Manga Taisho 2018 - che ha ispirato l’anime rivelazione del 2017, già serie dell’anno ai Crunchyroll Anime Awards. Un manga dall’aspetto ingannevolmente infantile, per lettori fantasiosi e per i più coraggiosi esploratori di mondi enigmatici.
Illustratore dallo stile evocativo e narratore dalle grandi capacità di worldbuilding, nel solco dei grandi classici della narrativa per ragazzi, Tsukushi lavora anche come character designer per videogame, ai quali si è ispirato nel progettare l’andamento “a livelli” della sua opera più famosa. Il manga “Made in Abyss”, attualmente al settimo volume, è stato pubblicato in Giappone per la prima volta online, sulla rivista online Web Comic Gamma ed è edito in Italia da J-Pop Manga. 
La presenza al Comicon 2019, per tutta la durata del salone, sarà per Akihito Tsukushi la prima volta in Italia e rappresenterà un’occasione imperdibile per i fan delle sue storie.

Ma d’altro canto il Comicon è ormai da anni un appuntamento imperdibile in cui incontrare autori, disegnatori, sceneggiatori, scoprire le nuove tendenze e le nuove produzioni sia nel campo fumettistico che in quello del cinema di animazione, con uno spazio da qualche anno a questa parte dedicato anche al settore dei videogames. Quattro giorni di salone che richiamano a Napoli schiere di appassionati sempre più numerose, basti pensare che l’anno scorso sono stati ben 150mila i biglietti venduti, un vero e proprio record di presenze.
E se nel 2018, l’edizione del ventennale, il filo conduttore è stato quello dei “vent’anni di fumetto italiano”, quest’anno invece il salone si rilancia anche nel tema scelto: “Un nuovo inizio”. Lo fa con lo sguardo rivolto al futuro, ma anche con un occhio al passato come dimostra il poster che caratterizza di anno in anno la manifestazione. E che proprio a partire da quest’anno sarà affidato ai migliori poster artist internazionali.

Il primo, quello scelto per l’edizione 2019, è Francesco Francavilla, disegnatore Premio Eisner e illustratore di volumi entrati nella lista dei libri più venduti secondo il New York Times. Francavilla è noto per il suo caratteristico stile vintage, battezzato “neo-pulp” nel panorama dell’illustrazione e del fumetto americani. Al centro del manifesto che ha realizzato per il salone partenopeo, c’è «una ragazza che, come Comicon, sfreccia verso il futuro, portando con sé gli elementi e le immagini che hanno caratterizzato - dalla prima, memorabile affiche firmata da Mattotti - vent’anni di festival».

«Ho pensato a Moebius, artista di cui sono un grande appassionato e che è stato anche ospite del festival - ha spiegato Francavilla illustrando la genesi del manifesto - ho immaginato una space-girl immersa in un contesto fantascientifico, ma volevo in qualche modo suggerire l’atmosfera di Napoli. Il risultato è quello che vedete: una Napoli futuristica dove i teenager possono guidare hover-scooter accompagnati da robot giganti (un’altra mia vecchia passione) in una corsa verso le porte di Comicon».
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