Frank Miller, un “visionario” ai 20 anni del Comicon

Frank Miller, un “visionario” ai 20 anni del Comicon
di Francesco DI BELLA
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Venerdì 27 Aprile 2018, 10:19
Per qualcuno è un visionario, per molti una leggenda. Di certo Frank Miller è l'artista - fumettista, sceneggiatore, regista, solo per dirne alcune - che ha reinventato i supereroi e in generale il fumetto americano. Sulla carta e sul grande schermo. Dallo storico 300, la miniserie sulla Battaglia delle Termopili, al futuristico noir/dark Sin City (diventato poi un film diretto accanto a Quentin Tarantino), fino all'opera che ha sancito la rinascita di un eroe come Batman, caduto in disgrazia nei primi anni Ottanta anche a causa di una serie di insipidi telefilm televisivi e riemerso a nuova vita proprio per merito dei quattro fascicoli per la Dc Comics di Batman, il ritorno del cavaliere oscuro con cui Miller nel 1986 proietta l'uomo-pipistrello in un ostile futuro di una Gotham City ormai invivibile, contrapponendolo a un Superman ingessato e schiavo di un governo in odor di corruzione.

Sono solo alcuni esempi dei tanti che si potrebbero citare per descrivere l'arte e l'importanza di Frank Miller, ma sono sufficienti per comprendere il motivo per cui ora la sua presenza come special guest al Comicon 2018 di Napoli da sola renda davvero imperdibile - per gli amanti della nona arte - la partecipazione all'edizione del ventennale del salone internazionale del fumetto che da domani a martedì tornerà ad animare la Mostra d'Oltremare nel capoluogo partenopeo.
Ma Frank Miller è solo la ciliegina sulla torta di compleanno della manifestazione, perché il programma delle quattro giornate costruito sotto la supervisione del Magister 2018 Lorenzo Mattotti - autore tra l'altro del manifesto del salone - è ricco di appuntamenti, iniziative e ospiti. Forse anche troppi, visto che diversi incontri si svolgono in contemporanea costringendo chi vorrebbe seguirli a una scelta obbligata e spesso per nulla facile.
Ma tant'è. Nella sezione fumetto, per cominciare, si ritrovano presenze come Brian Azzarello, José Muñoz e Vittorio Giardino, maestro della linea chiara di tradizione franco belga che qui presenterà l'ultimo volume delle avventure di Jonas Fink. Alle celebrazioni partecipano poi anche star del cinema e delle serie tv come Lucy Lawless, Frank Matano, Dark Polo Gang, Andrea Delogu e Ema Stokholma. Queste ultime due presenteranno la cerimonia dei Premi Micheluzzi, che vedrà impegnata in giuria anche l'attrice Matilda De Angelis. 

E ancora: tante sono le mostre che faranno da cornice al Salone, a partire proprio da quella dedicata allo stesso Lorenzo Mattotti, dal titolo Seguendo le tracce. D'altro canto per l'artista bresciano è una sorta di ritorno alle origini il ruolo di magister per il Comicon del ventennale, visto che proprio lui, nel 1998, fu il primo ospite dell'allora nascente rassegna napoletana tra le mura di Castel Sant'Elmo. Così Seguendo le tracce è un filo comune fatto di storie, immagini e straordinaria passione per il mondo del fumetto e dell'illustrazione. Le opere esposte parlano dei vari passaggi, dalla luce all'ombra, dal reale all'immaginario. Dall'opera completa di Caboto (1992), fumetto storico dipinto sulla figura di un cosmografo, ad Oltremai, poema muto, scritto con il nero profondo della china, dove non c'è paura ma solo mistero, dove anche una bimba può sentirsi al sicuro. Un viaggio tra città e periferie, paesaggi reali e paesaggi visionari, una somma di immagini care all'autore e stranamente familiari a chi le guarda.

Proseguendo, tra le mostre del Comicon 2018, c'è quella che celebra Un maestro degli albori: Winsor McCay, fumettista e illustratore statunitense che agli inizi del 900 creò alcuni dei fumetti più affascinanti e emozionanti di sempre come Little Nemo in Slumberland e Dreams of the Rarebit Fiend (Sogni di un divoratore di crostini, in italiano). 
Quelli di McCay erano i primi anni di un fumetto ancora in fasce; poi è cresciuto e da lì in avanti di strada ne ha fatta molta, nel bene e nel male. Ai suoi ultimi venti anni è dedicata un'altra delle mostre del salone: 1998-2018: 20 anni di fumetto italiano. Un percorso per scoprire com'è cambiato il fumetto italiano, un'analisi di questi due decenni da un punto di vista editoriale, artistico e sociale attraverso tavole originali, oggetti e ricordi.

Incontri, dibattiti, proiezioni e celebrazioni. Ma al di là di tutto questo, il Comicon è soprattutto una grande festa del fumetto e del cinema d'animazione. Allegra e colorata, con la Mostra d'Oltremare che si riempie di giovani, tantissimi (130.000 visitatori lo scorso anno), ma anche di persone che giovani lo sono ancora dentro pur avendo qualche anno di più. Gli uni e gli altri accomunati da un'identica passione che per quattro giorni prende il sopravvento, girovagando tra gli stand di case editrici grandi e piccole, oppure tra quelli dell'antiquariato nella speranza di trovare magari quell'unico pezzo che manca alla propria collezione. E che spesso si libera nella fantasia del cosplay, il piacere di indossare per qualche ora gli abiti del personaggio, dell'eroe che più si ama. E magari vincere il Comicon Cosplay Challenge 2018, la gara per il miglior costume. Anche per questo tra i tanti ospiti di quest'anno a Napoli ci sarà anche il cosplayer giapponese Goldy, uno dei più famosi costruttori di armature e props meccanici al mondo. Il quale, ovviamente, oltre a costruirle, le indossa.
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