Giornalisti d'inchiesta occhi aperti sul mondo

Giornalisti d'inchiesta occhi aperti sul mondo
di Claudia PRESICCE
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Sabato 4 Agosto 2018, 21:22
Scrivere del mondo finisce, in un certo senso, per voler dire scrivere il mondo, perché in una società come la nostra spesso di un fatto conta più la sua rappresentazione che il fatto stesso. Può sembrare anacronistico, ma è realtà. E chi scrive per mestiere ogni giorno sa bene quanto una inflessione delle sue parole possa cambiare il peso alle cose che racconta, fare di una storia di vita una favola, un dramma o una leggenda. Per questo un giornalista vero crede che l'imparzialità sia un elemento determinante della sua professione e che la sua interpretazione dovrà sempre tendere a muoversi nei canoni dell'oggettività.
Il mestiere del giornalista sarà oggi al centro dell'attenzione degli stessi giornalisti con la Settima edizione del Premio Antonio Maglio, dedicato a un protagonista di peso della comunicazione salentina, nazionale e internazionale. Questa sera ad Alezio alle 20.30, sul piazzale del Museo Messapico intitolato proprio al giornalista salentino, si svolgerà la cerimonia di premiazione, condotta da Marcello Favale (tutti i dettagli e gli ospiti sono nel box).
Vincitore del Premio giornalistico Antonio Maglio 2018 è Giulio Mola, e i secondi premi quest'anno andranno a Elisa Forte e Andrea Gabellone, mentre il premio alla carriera lo ritirerà Alessandro Barbano; riconoscimenti speciali poi a Nicola Apollonio per i 40 anni del mensile Espresso Sud e al settimanale free-press Salento in tasca per i 20 anni di attività.
Ognuna di queste penne, con le redazioni che le circondano, ha contribuito al racconto della società contemporanea, ha ricostruito piccoli pezzi di un puzzle complesso cercando di descriverlo da un osservatorio obiettivo, calandosi in realtà spesso sconosciute ai più. E ha generato confronti, discussioni, dubbi che sono diventati forieri di nuovi fatti, di posizioni alternative, di conoscenza.
Mola è stato premiato per l'inchiesta sul calcio minorile Quelli che pagano per un contratto, pubblicata in più puntate sul quotidiano Il Giorno. Si tratta di un lavoro di denuncia, seguito con particolare attenzione, che ha puntato a mettere in luce una sorta di mercificazione inquietante che si consuma nel mondo del calcio dilettantistico. In pratica, facendo leva sul sogno di tanti ragazzini di diventare calciatori e sfruttando il loro desiderio di fare sport c'è chi opera creando false speranze e lucrando sulle famiglie, alterando così gli equilibri di base di un intero mondo sportivo nazionale. Giulio Mola, classe '68 barese, laureato in Giurisprudenza, ha iniziato lavorando tra radio baresi e testate pugliesi; nel 2001 poi, trasferitosi a Nord, è approdato ad Antenna Tre nella redazione sportiva. Dopo essere stato assunto da Tuttosport, nel 2005 è passato a Quotidiano Nazionale/Il Giorno, dove attualmente è responsabile delle pagine sportive. Tra le sue pubblicazioni: Mou e L'Ultima partita nel 2010, Ibracadabra nel 2011, Pallonate mondiali nel 2014, Gli arbitri viaggiano da soli nel 2015 e Bari Meravigliosa nel 2018. È vicepresidente del Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi e docente al Master di Giornalismo Walter Tobagi dell'Università di Milano, ha vinto il 6° Premio Giornalistico Panathlon-Ussi nel 2016, la Penna d'argento nel 2016 e si è classificato terzo nel Premio Letterario Nazionale Bari Città Aperta (sessione sport) 2017.
Parole di denuncia, di scoperta e anche di ricerca di verità sconosciute sono al centro del lavoro dei giornalisti che si sono aggiudicati il secondo Premio Maglio 2018. In particolare Elisa Forte su La Stampa si è occupata della difficile situazione dei bambini molto dotati nella scuola contemporanea incapace di accogliere e valorizzare intelligenze e talenti superiori alla media. Il suo servizio su questo tema poco dibattuto si intitolava Noia, rabbia, solitudine: com'è dura la vita dei bambini geniali.
Invece Andrea Gabellone è stato premiato per il reportage sull'immigrazione Al confine della realtà, pubblicato sul quotidiano il manifesto, in cui racconta e denuncia, tra parole e immagini, la crudele caccia all'uomo contro i migranti a Bardonecchia, dove gruppi di disperati tentano, tra gelo e neve, di attraversare il confine italo-francese in jeans e scarpe di fortuna.
Un lunga storia invece, legata anche a Quotidiano di Puglia e allo stesso Antonio Maglio, riguarda Alessandro Barbano che riceverà questa sera il Premio alla carriera. Leccese, classe 1961, laureato in Giurisprudenza, ha recentemente chiuso la sua esperienza di direttore del Mattino di Napoli (incarico iniziato nel 2012) dopo una vita intera spesa a fare il giornalista, e ultimamente anche il saggista e il docente a contratto di giornalismo politico ed economico all'Università di Roma La Sapienza, (dopo esperienze in Molise e alla Link Campus University). Professionista già dall'età di 23 anni, ha iniziato a collaborare sin da adolescente col Quotidiano di Lecce, poi con la Gazzetta del Mezzogiorno, passando poi a coordinare le pagine campane di La Gazzetta dello Sport negli anni di Maradona. È al Mattino di Sergio Zavoli nel '93 e dopo la vicedirezione a Lecce di Quotidiano ha occupato lo stesso posto anche a Roma al Messaggero. È autore di saggi prevalentemente dedicati al giornalismo: Professionisti del dubbio (1997), L'Italia dei giornali fotocopia (2003), Degenerazioni (2007), Dove andremo a finire (2010) e, con la collaborazione di Vincenzo Sassu, del Manuale di giornalismo 2012; più recente è Troppi diritti (2018).
Il Premio Maglio è rivolto poi anche ad avventure editoriali particolari che si sono ritagliate uno spazio dignitoso nel panorama della comunicazione meridionale. Vanno in questa direzione i riconoscimenti speciali a Nicola Apollonio per i 40 anni del mensile di politica, attualità e cultura Espresso Sud e a Ugo Buccarella, Loris Coppola come editore e Nicola Ricci come direttore per i 20 anni di Salento in tasca settimanale free-press di informazione e tempo libero.
Infine da quest'anno c'è Comunicare il Salento, una nuova sezione del Premio Maglio che vuole valorizzare il territorio e le sue imprese di eccellenza. Targhe speciali saranno consegnate a Benedetto Cavalieri titolare dell'omonimo Pastificio con sede a Maglie che quest'anno ha festeggiato un secolo di attività e a Giuseppe Coppola che nel settore vitivinicolo e le attività turistiche ha contribuito alla crescita dell'area gallipolina nel segno della qualità.
Nel corso della cerimonia verrà anche ricordato il giornalista e scrittore tarantino Alessandro Leogrande, vincitore nel 2012 della Prima edizione del Premio Maglio, prematuramente scomparso a novembre.
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