“L'assente”, il Mirella Bentivoglio nell'arte del secondo Novecento

“L'assente”, il Mirella Bentivoglio nell'arte del secondo Novecento
di Carmelo CIPRIANI
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Venerdì 9 Marzo 2018, 20:38 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 16:14
Avrebbe compiuto 96 anni il prossimo 28 marzo, Mirella Bentivoglio (all'anagrafe Mirella Bertarelli), artista visuale, poetessa, performer, ma anche critica d'arte e curatrice (memorabile la sua mostra con ottanta artiste, "Materializzazione del linguaggio", alla Biennale di Venezia del 1978). Grande sostenitrice dell'arte al femminile (anche se sarebbe un errore inquadrarne l'esperienza artistica nel più ristretto alveo dell'espressione femminista, di cui condivide gli ideali ma non la militanza), Bentivoglio è stata tra le protagoniste (silenziose) del secondo Novecento italiano.
Ad un anno esatto dalla scomparsa, la Casa Editrice Milella di Lecce la ricorda con il volume "L'Assente", ultimo lavoro dell'artista pubblicato postumo. Il libro è stato presentato, in prima nazionale, negli accoglienti spazi del Monastero benedettino di San Giovanni Evangelista, a Lecce, in Piazza Conte Accardo. Moderatore dell'evento, oltre che relatore,  Salvatore Luperto, amico dell'artista e profondo conoscitore di quel vasto continente espressivo universalmente noto come Poesia Visiva, che Mirella Bentivoglio ha contribuito a vivacizzare non solo attraverso un'attività creativa proficua e sagace, ma anche mediante un'infaticabile capacità teorica e organizzativa.
A metà tra triste presagio e consapevolezza di precarietà esistenziale, il titolo già rivela l'arguzia dell'artista che di frequente affidava la sua espressione ad elementi grafici ed extragrafici, operando frequenti slittamenti di senso. Primo tra tutti l'uovo, protagonista di un suo intervento scultoreo a Gubbio nel 1979, eletto ad archetipo di condizione primigenia, origine del mondo e ed elemento ciclico e rigenerativo. Attuando un procedimento di autonegazione comune ad altri artisti operanti nell'ambito verbovisuale (emblematico è il caso di Emilio Isgrò, con il suo celebre intervento “Dichiaro di non essere Emilio Isgrò), Mirella Bentivoglio afferma la sua presenza in anni cruciali per la cultura italiana, raccontando personaggi, vicende ed accadimenti di vita artistica, sua e di altri.
"L'Assente - spiega Luperto nel suo testo di presentazione - è una raccolta di testimonianze, ricordi e riflessioni dalla memoria antica e recente, dalla seconda guerra mondiale a oggi, che narrano soluzioni e personalità di respiro internazionale, incontrate lungo il cammino di una vita dedicata alla cultura. Una selezione di condizioni e circostanze vissute in realtà storiche contraddittorie dai rapidi cambiamenti, spesso contrastanti e rivoluzionarie che hanno determinato svolte radicali nel pensiero e nel costume dell'uomo". 
Con Luperto nella presentazione ancheCarlo Alberto Augeri, docente di Critica letteraria ed Ermenutica del Testo presso l'Università del Salento e Marinilde Giannandrea giornalista, curatrice e critica d'arte. Oltre a Leonetta Bentivoglio, secondogenita dell'artista e di Ludovico Matteo Bentivoglio, scrittrice e giornalista, cheha condiviso un vivido ricordo dell'artista, intellettuale ma anche donna e madre. 
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