Ucciso da colpo di pistola nello studio medico, il fratello: «Lo hanno ammazzato come un pupazzetto»

Ucciso da colpo di pistola nello studio medico, il fratello: «Lo hanno ammazzato come un pupazzetto»
di Marco De Risi e Raffaella Troili
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Mercoledì 6 Giugno 2018, 07:46

ROMA «Me l'hanno ammazzato come un pupazzetto». Tonino Randazzo va su e giù, vuole sapere, invece i rilievi sono in corso e nessuno sembra vederlo. «Era venuto qui per una ricetta, aveva le gambe gonfie. Si può morire così? Gli ha fatto la ricetta a vita». Con lui ci sono il cognato di Gaetano e la nipote, più tardi arriveranno altri parenti. «Mi ha avvisato mia nipote, non riusciva tanto a parlare, era sconvolta: papà stava dal medico - mi ha detto - quando è partito un colpo dallo studio».

«Volete sapere chi era mio fratello? Una bravissima persona, un lavoratore, ora in pensione. Neanche un cane muore così». Qualcuno gli si avvicina per raccontargli di aver sentito un botto, ma nessuno riesce a credere a quanto accaduto. Tonino ogni tanto si affaccia nello studio medico, poi lo rimandano via. «C'è sangue ovunque», si addanna.

Alla fine il corpo del fratello viene portato via, «il telo con cui lo trasportavano si è anche strappato, sulle scale, non si può morire così, devo chiamare l'avvocato, quello lì con la pistola, il vigilantes la deve pagare, andava in giro con un'arma senza sicura e anche il medico, voglio parlare con lui, fatemi parlare con lui, mica è morto un cane è morto un essere umano...».

In realtà dentro non ci sono né quello con la pistola né il medico, portati via da tempo nella caserma dei carabinieri di zona. A lungo rimarrà nello studio medico il corpo di Gaetano, mentre intanto scende il buio. L'uomo era uscito presto da casa, alle 15,45, lasciando la moglie convalescente.
«Vado a farmi fare le ricette per le medicine e torno», le aveva promesso. Ora lei che non sa, già ripete, «come faccio senza di lui. Sa che il marito ha avuto un infarto, continua a cercarlo, a ripetere «Gaetano»..

«IL MIGLIORE»
«Un pezzo di pane, il migliore di noi». I parenti continuano ad arrivare alla spicciolata in viale Palmiro Togliatti, si dividono con la casa poco lontano. Nipoti, amici, mostrano fotografie e raccontano di quanto fosse bravo e buono Gaetano Randazzo. «Non si può morire dal medico, non deve passarla liscia nessuno» è un coro. «Perché Gaetano era speciale, buonissimo, una vita per la famiglia». Del resto chi ha maneggiato dolci e fiori, dev'essere solo un anima gentile.
 
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