Alta velocità sui cartelli ma la media è 100 all’ora:
Lecce-Brindisi in 20 minuti

Alta velocità sui cartelli ma la media è 100 all’ora: Lecce-Brindisi in 20 minuti
di Francesca SOZZO
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Lunedì 11 Dicembre 2017, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 11:20
Lecce-Brindisi andata e ritorno. Ma senza alta velocità. O almeno, esiste solo sulla carta. Anzi, è il caso di dire, sui cartelli. Da ieri - contestualmente al nuovo orario in vigore - le Ferrovie dello Stato sono entrate nella fase operativa per il completamento dell’aggiornamento della linea adriatica tra Bologna e Lecce. Una tratta che diventerà ad alta velocità entro il 2018: vuol dire che i convogli potranno viaggiare a 200 chilometri orari.
Sulla Lecce-Brindisi, a collaudo finito, la percorrenza ad alta velocità è già consentita, ma non messa in pratica. Al momento i treni – le Frecce nello specifico – viaggiano alla stessa velocità di prima percorrendo i 36 chilometri che separano Lecce da Brindisi in 21 e 24 minuti. Ben oltre, quindi, i 10 minuti di percorrenza che dovrebbero essere il risultato di una percorrenza a 200 chilometri orari. Un tempo che, appunto, non si discosta molto da quello che i viaggiatori impiegavano prima dei lavori per l’alta velocità e del test di fine novembre che ne ha certificato la possibilità di utilizzarla.
E così, in una domenica mattina di dicembre con l’alta velocità annunciata e il cielo salentino limpido si parte dalla stazione ferroviaria di Lecce per provare l’ebrezza dell’alta velocità. Alla biglietteria chiediamo un biglietto per il Frecciabianca delle 11.03 - treno 8824 – in partenza dal secondo binario e diretto a Torino Porta Nuova (arrivo previsto alle 21.40). Il Frecciabianca è uno dei treni che possono viaggiare ad alta velocità in maniera continua a differenza degli Intercity i cui autisti potranno spingere il piede sull’accelleratore solo di giorno (i treni Regionali non avranno la possibilità di viaggiare a tavoletta).
 
Biglietto: 11 euro con posto assegnato. Sul biglietto è ben visibile l’orario di partenza e arrivo: si parte alle 11.03, ora di arrivo alle 11.24. In tutto 21 minuti sulla carta. In realtà, il viaggio potrebbe - e dovrebbe - essere molto più rapido dopo il collaudo di circa tre settimane fa. Già perché gli autisti sono in possesso di una sorta di foglio – rilasciato da Ferrovie dello Stato - che autorizza l’alta velocità sulla tratta collaudata. Questo non significa che necessariamente debbano “correre” sulle rotaie, ma in caso di ritardi accumulati, per esempio, aumentando la velocità si può recuperare. Dieci minuti tra Lecce e Brindisi, infatti, consentono di accorciare ancor di più le distanze di percorrenza soprattutto su un lungo viaggio quale può essere quello fino a Milano o Torino. Al momento l’alta velocità arriva fino a Bari lasciando il Salento orfano del Frecciarossa che copre, invece, gran parte del territorio italiano.
Dunque si parte, biglietto obliterato e alle 11.05 il treno si muove. Il primo cartello all’uscita dalla stazione di Lecce fissa a 40 chilometri orari la velocità di percorrenza del tratto, poi si aumenta, a 60, poi 90 e a salire: 140, 160 e 200 chilometri orari, secondo i cartelli che si trovano subito dopo l’area “cittadina” di Surbo. Ma il Frecciabianca diretto a Brindisi non raggiunge i 200 chilometri orari. Praticamente mai. Si arriva in stazione a Brindisi alle 11.24. Altro che dieci minuti. Il treno non è affollato sono pochissimi i passeggeri che che partono per Torino o destinazioni intermedie.
Arrivati a Brindisi, il tempo di un caffè e una chiacchiera, si torna in stazione. Si cambia treno. Questa volta – per 16 euro – scegliamo di viaggiare in Frecciargento. Alla biglietteria, chiediamo quanto tempo ci impiega da Brindisi a Lecce. E, molto gentilmente, l’impiegato Fs risponde: «Dunque, parte alle 13.04, dovrebbe avere 5 minuti di ritardo – spiega – ma potrebbe recuperare. Arriva a Lecce 13.28, sono più o meno 24 minuti». Ringraziamo per la gentilezza e raggiungiamo il binario numero 2 da cui parte il treno per Lecce.
Poi l’annuncio che, appunto, dovrebbe confermare la svolta annunciata nei giorni scorsi: “Il treno alta velocità Frecciargento 8303 proveniente da Roma Termini e diretto a Lecce è in arrivo sul secondo binario. Si prega di allontanarsi dalla linea gialla”. Eureka, verrebbe da dire, finalmente si viaggia ad alta velocità, d’altronde lo hanno appena annunciato. Il treno, grigio e rosso, arriva con poche persone a bordo, partite quasi tutte da Roma. Sono le 13.06. Il sole è alto, il posto finestrino consente di ammirare il paesaggio salentino. Si cammina per uscire dalla stazione centrale di Brindisi: andamento lento, siamo ancora all’interno della stazione. Poi via, si costeggia la campagna, il treno accelera, accelera, ma non raggiunge i 200 chilometri orari. Tanto è vero che a Lecce si arriva alle 13.25 come da schermo interno al vagone che annuncia l’arrivo alla stazione centrale di Lecce del Frecciargento. Ventuno minuti e non dieci, come annunciato o possibile.
Eppure da qualche settimana la tratta Lecce-Brindisi è stata interessata dai lavori di adeguamento specifico, con la sostituzione, avvenuta di notte con un treno speciale, dei binari, degli scambi e delle traversine adatte. Per dovere di cronaca è bene specificare che il tratto Lecce-Brindisi ad alta velocità è propedeutico alla linea Lecce-Bologna che dovrà entrare in funzione nel 2018 e potrà contare su un percorso inferiore alle 7 ore per raggiungere il capoluogo emiliano e di usufruire, quindi, dell’alta velocità anche per Milano.
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