Prima slitta, poi viene nuovamente anticipato il processo Tap. Era slittato prima di (ri)cominciare per una problematica legata al nuovo giudice monocratico a cui è stato assegnato, Pietro Errede. Dopo diversi passaggi, il procedimento è stato riassegnato in via definitiva alla giudice Maria Francesca Mariano e quindi la prossima udienza si terrà il 10 novembre come da calendarizzazione originaria e non più il primo febbraio.
L'udienza
In apertura di udienza questa mattina la difesa degli imputati per voce dell’avvocato Angelo Nanni ha sollevato la questione relativa all’imminente trasferimento del giudice a Bologna, su delibera del Csm e sua richiesta, nell’ambito di un procedimento per incompatibilità ambientale aperto a seguito del coinvolgimento del giudice in una inchiesta per corruzione. Non solo.
Il rinvio all'1 febbraio
Il processo è stato rinviato al primo febbraio, senza che però si possano sospendere i termini di prescrizione. Il pm Alessandro Prontera ha chiesto in aula un rinvio più breve. Gli avvocati di parte civile, fra tutti Ladislao Massari, Renata Minafra e Francesco Calabro, si sono detti “indignati” e annunciano la richiesta al presidente del Tribunale di anticipazione dell’udienza. Il processo Tap, per reati ambientali ed edilizi in cui sono coinvolti 19 imputati tra cui la stessa società Trans Adriatic Pipeline, è fermo ormai da due anni.
Il provvedimento di anticipazione nel pomeriggio
Con una nota a firma del presidente delle Sezioni penali, Pietro Baffa, il procedimento è stato riassegnato in via definitiva alla giudice Maria Francesca Mariano e quindi la prossima udienza si terrà il 10 novembre come da calendarizzazione originaria e non più il primo febbraio.