Il consigliere Pala hackerato e insultato: indaga la Digos

Il consigliere Pala hackerato e insultato: indaga la Digos
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Martedì 4 Dicembre 2018, 09:28 - Ultimo aggiornamento: 09:57
Shitstorm, tempesta di escrementi. È il termine utilizzato per indicare un cyber-attacco, mirato, ad un profilo social utilizzando utenze hackerate. La vittima di quella che in gergo viene chiamata lapidazione digitale è Giorgio Pala, giovane consigliere comunale di Fratelli d'Italia, all'opposizione.
Offese personali e indirizzate alla famiglia sono apparse a commento di foto postate da Pala. E' stato lo stesso consigliere che nel pomeriggio di ieri si è recato negli uffici della Digos della questura per denunciare l'episodio commentandolo sul suo profilo social. «Qualcuno, sicuramente qualche leccese invidioso o ossessionato, ha pagato un sito che controlla una cinquantina di profili stranieri, probabilmente hackerati». Una serie di insulti ripetuti e alternati postati da utenti i cui profili portano in Cista Rica e isole Fiji, avvalorando la tesi che si tratti di un attacco hacker.
Le indagini affidate alla Digos dovranno accertare da dove questa manovra sia partita e da quale mano. Raccomandato, appena usciranno le sue foto scandalose ci sarà da divertirsi e ma è vera la storia che la famiglia di Giorgio Pala è mafiosa: questi i commenti diffamatori apparsi sulla pagina Facebook del consigliere come lui stesso denuncia. Ma a colpire maggiormente Pala è stato quel commento in cui viene tirata in mezzo la sua famiglia. «Mia mamma e mio papà, giusto per inciso, sono due stimati medici: sono purtroppo separati fin da quando ero bambino, ma hanno avuto la forza di trasmettermi valori e disciplina - scrive su Fb - posso capire le critiche politiche, posso ridere di fronte a certi insulti, posso avere tanta pazienza ma vi prego: non mettetevi in bocca la mia famiglia. È vile. Anzi è da codardi, poiché chi lo ha fatto si è nascosto dietro 50 profili hackerati. Non credo che gli insulti potessero provenire da profili come quello di Koy Koy delle Isole Fiji o di Al Keen Verch Bencito residente in Costa Rica; chi si nasconde dietro tale attacco informatico ha un nome ed un cognome chiaramente italiano, anzi leccese».
L'attività investigativa si è già messa in moto. «Ovviamente - conclude Pala - ho denunciato l'accaduto e mi dispiace per il furbastro che è appena finito nel mirino delle autorità competenti, poiché risponderà in particolare dei reati come oltraggio a pubblico ufficiale e diffamazione con aggravante verso rappresentanti di corpi politici».
Negli uffici della Digos leccese si è anche recato il segretario provinciale di Fratelli d'Italia, Pierpaolo Signore, in qualità di proprietario della pagina del partito collegata a quella del consigliere comunale. Conclude Pala: «Fare politica oggi è difficile, soprattutto per un giovanissimo: si entra in una spirale di odio insensato da parte di chi, purtroppo, per invidia e frustrazione gode nell'insultare chi con senso del dovere rappresenta le istituzioni. Bisogna andare avanti. Non ci ferma nessuno, men che meno qualche pagliaccio».
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