Il maestro Calabrese firma un nuovo inno per Sant'Oronzo

La processione di Sant'Oronzo
La processione di Sant'Oronzo
di Francesco DE PASCALIS
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Lunedì 22 Agosto 2016, 08:57 - Ultimo aggiornamento: 16:46
“Canta ed esulta, o Chiesa di Dio, nata dal sangue dei tuoi martiri. Risplende in te la luce della fede in Cristo, via, vita e verità. Come Oronzo, Fortunato e Giusto annuncia con gioia il Vangelo, ridona in ogni cuore la speranza, conduci ogni uomo alla salvezza”... Inizia così l’inno in lingua Italiana dedicato ai Santi Oronzo Giusto e Fortunato.
Da quest’anno la devozione di Lecce e soprattutto dei leccesi ai loro Santi Patroni, si arricchisce ed impreziosisce di un ulteriore ed importante elemento liturgico. Accanto al tradizionale inno in latino “Ave Oronti” è stato presentato ed eseguito in questi giorni di “undena” (undici giorni di liturgia prefestiva) il canto del nuovo “Inno ai Santi Martiri Oronzo, Fortunato e Giusto” in lingua italiano composto, nel testo e nella musica, dal novolese Tonio Calabrese, maestro di cappella presso la Chiesa Cattedrale di Lecce ed artista Novolese molto apprezzato e già conosciuto per aver realizzato altre opere simili per la Chiesa di Lecce e non solo.
 
Si tratta di un lavoro - scritto e musicato - frutto di un periodo di studio e ricerca che «si è posto come obiettivo – spiega proprio il maestro Tonio Calabrese - non quello di sostituire l’antico e noto inno in latino, ma – come afferma appunto lo stesso autore, non nuovo a questo genere di composizioni – solo di integrare questo storico testo cantato, raccontando, attraverso il canto e la lingua corrente, la vita, la conversione, l’opera e il martirio di Oronzo e dei suoi compagni Fortunato e Giusto. Un racconto d’amore così come tramandato dalla tradizione agiografica».
Proprio da queste belle ed importanti intenzioni è scaturito un testo poetico di quattro strofe: due quartine ciascuna, intervallate da un ritornello a sua volta costituito da altre due quartine, il tutto accompagnato da una melodia semplice ma solenne, da subito appresa da clero e fedeli.
Dopo essere stato sottoposto all’attenzione dell’Arcivescovo Monsignor Domenico Umberto D’ambrosio, vescovo della città di Lecce, l’inno ha ottenuto il placet dello stesso alto prelato il quale, nel lavoro di recupero della genuina devozione ai santi protettori, aggiunge un ulteriore segno di nobilitazione della stessa. Naturalmente tantissima la soddisfazione del Maestro calabrese che riproporrà l’inno ai tanti leccesi, turisti e pellegrini anche nei giorni della grande festa.
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