Incidente a San Foca, due morti in moto: "Pista ciclabile realizzata senza le misure di sicurezza". In 4 rischiano il processo

Tra gli indagati anche il responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Melendugno e il comandante della Municipale. Anche una imprenditrice e il direttore dei lavori

Incidente a San Foca, due morti in moto: "Pista ciclabile realizzata senza le misure di sicurezza". In 4 rischiano il processo
di Roberta GRASSI
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Venerdì 16 Febbraio 2024, 16:37 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 12:13

Pista ciclabile realizzata senza adottare le necessarie misure di sicurezza”. Il pm della Procura di Lecce, Alessandro Prontera ha chiuso le indagini nei confronti di quattro persone in merito all'incidente mortale che si verificò il 17 luglio del 2022 sul lungomare di San Foca e in cui persero la vita Antonio Carlà e Sara Rollo che viaggiavano in sella a una Ducati Monster. 
I quattro indagati rispondono in cooperazione di omicidio colposo.

I nomi

Si tratta di Salvatore Petrachi, responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Melendugno, che avrebbe “omesso di adottare le misure necessarie ai fini della sicurezza della viabilità del traffico veicolare interessato lungo il margine sinistro dal percorso ciclabile”; Mauro Fasiello, direttore dei lavori e coordinatore della sicurezza nella fase dei lavori, che avrebbe omesso secondo la procura di effettuare una “concreta valutazione delle caratteristiche della strada e stato dei luoghi e delle fonti di rischio, non avendo previsto interventi di messa in sicurezza del cantiere tramite segnaletica o dispositivi luminosi; Antonio Nahi, responsabile del servizio Polizia Municipale e della gestione della strada, per omessa vigilanza; Maria Grazia Saracino, amministratrice della società affidataria dei lavori di realizzazione della pista ciclabile.


Secondo quanto rilevato dalla Procura, anche il conducente della Ducati avrebbe tenuto una condotta colposa indipendente dal ruolo dei quattro indagati che ora, difesi dagli avvocati Silvio Verri, Giuseppe Corleto, Anna Centonze e Daniele Scala hanno 20 giorni di tempo per chiedere di essere ascoltati o presentare memorie.

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