Indagano sul 118 e vengono a sapere dei regali ad Arnesano: così è nata l'inchiesta sul pm arrestato

Il pm Emilio Arnesano
Il pm Emilio Arnesano
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Sabato 15 Dicembre 2018, 19:55 - Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 01:44
Forniture di apparecchiature medicali solo da società "amiche", corsi di aggiornamento tenuti esclusivamente da una cooperativa, visite mediche obbligatorie da eseguirsi solo presso lo studio del dottore Carlo Siciliano. Sono i contenuti di un'inchiesta sul 118. Quella stessa inchiesta - coordinata dal sostituto procuratore Roberta Licci - che ha provocato il terremoto giudiziario che ha poi portato in carcere il pubblico ministero Emilio Arnesano. L'indagine originaria, che vedeva cinque indagati con l'accusa di concussione, alcuni mesi fa ha ottenuto l'ok alla proroga da parte del giudice per le indagini preliminari. Ma nel corso delle intercettazioni - in particolare a uno degli indagati, il dottore Siciliano, dirigente del dipartimento di Medicina del lavoro e Igiene ambientale della Asl - tese a dimostrare l'ipotesi di concussione, sono emerse circostanze nuove. E' stata cioè registrata una conversazione tra Siciliano e altre persone, nel suo studio, in cui per la prima volta si fa riferimento alle due battute di caccia a cui ha partecipato Arnesano. La circostanza ha fatto storcere il naso agli investigatori: anche perché in quella conversazione si parlava anche della presenza di Carlo Trianni, altro dirigente Asl poi arrestato, il cui fascicolo d'indagine per una piscina abusiva era, all'epoca, in carico proprio ad Arnesano. Tanto è bastato perché venisse redatta un'annotazione, indirizzata al procuratore capo Leonardo Leone de Castris, in cui veniva fatta notare l'incongruenza. Ed è stato a questo punto, dunque, che sono partite le indagini sul "sistema Arnesano".
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