«Ipocrita patto di potere
solo traditori e trasformisti»

«Ipocrita patto di potere solo traditori e trasformisti»
di Mauro BORTONE
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Domenica 25 Marzo 2018, 06:10
Il Patto per la città tra il sindaco Salvemini e i consiglieri di “Prima Lecce” spacca il centrodestra: un accordo che arriva come uno schiaffo inferto all’annunciata unità politica della coalizione dopo il responso del Consiglio di Stato, che aveva riconsegnato un premio di maggioranza dentro gli equilibri di Palazzo Carafa. Dalle mancate firme per le dimissioni di massa tutto si è ribaltato. Unanime la critica a Salvemini, ai tre consiglieri aggregati alla maggioranza e all’intesa che rafforza i numeri del primo cittadino.
Il più duro è l’ex sindaco Paolo Perrone che bolla l’alleanza come «grossolano accordo di potere» per «guarire l’anatra zoppa e restare attaccati alla poltrona». «Tramonta definitivamente – sostiene Perrone - la figura di un Carlo Salvemini tutto d’un pezzo, coerente sino in fondo e insofferente ai compromessi. Anche i suoi elettori più affezionati dovranno ricredersi, che non avrebbero mai pensato di alimentare col proprio voto un sindaco in sella grazie ai fuoriusciti dal centrodestra».
Per il presidente di Palazzo dei Celestini e coordinatore provinciale di Direzione Italia, Antonio Gabellone, «si è compiuto il ribaltone» che «si svela in tutta la sua essenza tradendo la volontà popolare». Un disegno, frutto «del lavorio del sindaco che già al momento della scelta di non dimettersi aveva in cassaforte un accordo siglato lontano da Lecce. Il centrodestra – chiede Gabellone - ora deve prendere le distanze in maniera compatta dalle modalità, dai contenuti e da coloro che hanno consentito di tradire il mandato ricevuto dai leccesi».
Gli fa eco il coordinatore provinciale di Forza Italia, Paride Mazzotta, che parla di «brutta pagina di politica per il centrodestra leccese», stigmatizzando sia l’atteggiamento dei “transfughi” scelti dagli elettori nella coalizione del centrodestra sia del sindaco «che sbandierava la propria volontà di essere legittimato a governare solo dal consenso elettorale ma che adesso per restare a galla ha dovuto procedere con la “campagna acquisti” di primavera tra i banchi dell’opposizione».
Rincara la dose il segretario forzista leccese, Cristian Sturdà, parlando di «manovre di vero e proprio calciomercato» che sconfessano il voto dei cittadini e il verdetto del Consiglio di Stato «che ha consegnato alla giunta Salvemini-Delli Noci un’anatra zoppa, ma guarita con mistiche operazioni di cure alternative».
Per la consigliera comunale Federica De Benedetto, con l’accordo delle scorse ore, il sindaco «chiede di sopravvivere fino al 2020 per andare alle elezioni assieme alle Regionali. Ai leccesi – commenta - trarre le conclusioni».
Michele Giordano, capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia, parla di «cronaca di un inciucio annunciato» la cui responsabilità è tutta di Salvemini: «Se avesse voluto comportarsi con correttezza, avrebbe avviato un ragionamento complessivo col centrodestra per verificare la possibilità di un percorso condiviso su alcuni punti. Ha scelto la strada dell’inciucio e se ne assumerà la responsabilità davanti alla città».
Si dice amareggiato l’ex assessore Gaetano Messuti per una «vicenda incresciosa» per tutto il centrodestra, che ha gettato «un’onta su coloro che si sono spesi per la coalizione» e sui alcuni passaggi come i ricorsi al Tar, al Consiglio di Stato, il passaggio a vuoto alla presenza del segretario comunale «colorato dal mistero dell’impossibilità di rientro dalla Thailandia della consigliera Gigante. Un inciucio scandaloso – insiste - che fa perdere definitivamente a Salvemini l’aurea di duro e puro, poiché per vincere al secondo turno ha venduto i suoi primi ideali ad Alessandro Delli Noci ed oggi per perpetuare la sua azione di potere ha svenduto ciò che rimaneva della propria identità politica a chi trama dietro questa compra vendita dì consiglieri».
«Questo è un patto per Salvemini – ironizza Luca Pasqualini -, è la dimostrazione di un attaccamento alla poltrona. E pur di governare il sindaco prima si allea con Delli Noci e oggi compra tre consiglieri del centrodestra. Abbiamo un sindaco di centrosinistra che governa con la destra: il Pd e l’Udc esprimono pure soddisfazione. Non è che alle prossime amministrative Salvemini si candida col centrodestra?». L’ex assessore alla Mobilità respinge poi le voci circolate in queste ore su un possibile passaggio nella Lega e di una costituzione di un gruppo consiliare insieme ad Alberto Russi.
Il segretario cittadino di Fratelli d’Italia, Antonio Mazzotta, punta il dito contro i tre consiglieri protagonisti dell’accordo: «A questi signori dell’inciucio – afferma -, a queste dame che non conoscono il vincolo di mandato di cui noi siamo sempre stati forti promulgatori, Fdi promette una forte e decisa opposizione e ricorda che, quando non si è d’accordo con un programma per il quale si è stati eletti, la cosa più dignitosa da farsi è dimettersi e non cambiare c
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