La denuncia: «Sette punti di sutura per aver difeso un cane»
I vigili urbani: «Nessun maltrattamento»»

La denuncia: «Sette punti di sutura per aver difeso un cane» I vigili urbani: «Nessun maltrattamento»»
di Giuseppe TARANTINO
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Sabato 30 Giugno 2018, 12:36 - Ultimo aggiornamento: 19:19
Sette punti di sutura sulla fronte per aver preso le difese di un cane chiuso in una gabbia.
La brutta avventura in cui è incappato un giovane di 26 anni, Giacinto Damiano (Giaci Estop, su Facebook) in vacanza nel Salento, da qualche ora sta letteralmente facendo il giro del web. Il suo post in cui racconta nei dettagli quello che gli sarebbe successo qualche giorno fa a Nardò, presso un noto bar-supermarket nei pressi delle marine neritine, è diventato virale, scatenando le proteste e l’indignazione di molti, in tutta Italia.
Il giovane, che pare essere un animalista convinto, mercoledì, mentre va a fare la spesa al supermercato, dove va di solito a comprare i panini prima di andare in spiaggia, nota nel parcheggio di fronte allo stesso supermercato, “una baracca fatiscente di ferro arrugginito” con all'interno un cane pitbull, che descrive richiuso in condizioni igieniche pessime, tra feci e “pezzi di vetro, con acqua sporca piena di insetti e crocchette contaminate da formiche” e che si lamenta. Decide di fare qualcosa per quel cane e si informa. Chiama la protezioni animali che gli dice di chiamare i vigili urbani. E così fa. Dalla Polizia locale, il giovane dice di aver ricevuto risposte vaghe e comunque, nessun intervento. Riesce però a scoprire che il proprietario del parcheggio è lo stesso del supermercato. Con lui protesta per le condizioni del cane e il proprietario gli promette di provvedere subito. Ma il giorni dopo Giacinto torna al supermercato per comprare i soliti panini per la spiaggia, controlla e trova il pitbull sempre nelle stesse condizioni. Chiama di nuovo la Polizia municipale, chiede di nuovo un intervento che non avviene e decide quindi di tornare a parlare con il proprietario. Il risultato, stando al racconto e alla successiva denuncia sporta alla Polizia, è che viene avvicinato da due individui che prima lo aggrediscono verbalmente, poi tentano di aggredirlo fisicamente e infine, non riuscendoci, cominciano a lanciargli contro delle bottiglie di vetro, colpendolo e procurandogli una ferita sulla fronte, appena sopra il sopracciglio, poi curata con 7 punti di sutura al pronto soccorso.
Il giovane ha denunciato tutto presso il commissariato di Polizia di Nardò e poi ha deciso di raccontare tutta la storia in un post sulla sua pagina Facebook (pubblicando anche foto e video), in cui non risparmia considerazioni e  giudizi negativi nei confronti della Polizia municipale di Nardò.
Va detto che, a quanto è dato sapere, la stessa Polizia municipale, diversi giorni prima del fatto, era già intervenuta, insieme alla Guardie zoofile, a seguito di una segnalazione, per controllare le condizioni in cui veniva tenuto il cane, non riscontrando violazioni delle norme.
Centinaia i commenti al post di Giacinto Damiano, con attestati di stima e solidarietà e qualcuno anche con giudizi superficiali e negativi su Nardò e i neritini.
Sulla vicenda interviene anche l'amministrazione comunali che per prima cosa tiene a precisare che, dai sopralluoghi effettuati, non risulta nessun segno di maltrattamento.
Il Corpo di Polizia Locale di Nardò, guidato dal tenente colonnello Cosimo Tarantino, rende nota la propria ricostruzione dei fatti che riguardano questa vicenda. «Esiste agli atti del Corpo - precisa una nota del Comune di Nardò - una prima segnalazione di circa quindici giorni fa da parte di un cittadino e relativa alle condizioni di custodia del cane che ha originato un primo sopralluogo da parte della Polizia Locale, che tuttavia non ha trovato l’animale nel luogo oggetto della segnalazione stessa. Nonostante questo, gli agenti hanno a loro volta trasmesso la segnalazione alle guardie zoofile dell’associazione Agriambiente Onlus, competenti per il territorio comunale, che sono intervenute più volte senza trovare il cane sino a domenica 24 giugno stavolta riscontrando la presenza dell’animale, ma nessun segno di cattiva custodia o maltrattamento e quindi gli estremi per un approfondimento o per un sequestro preventivo, come da prassi. Peraltro, è risultata regolare l’iscrizione del cane nell’anagrafe canina. La relazione relativa a questo sopralluogo e i riscontri della successiva verifica amministrativa sono anch’essi agli atti del Corpo di Polizia Locale».
Nelle giornate del 28 e 29 giugno sono effettivamente giunte al Comando le telefonate della persona coinvolta nell’episodio, che non si è mai qualificata all’agente che ha raccolto le telefonate e che non ha dato seguito all’invito di recarsi al comando di via Crispi a formalizzare la denuncia.
Nella giornata di oggi, peraltro, il comandante Cosimo Tarantino ha formalmente chiesto una verifica anche da parte del competente dipartimento di prevenzione della Asl Lecce.
«A fronte della situazione descritta e dei gravi giudizi espressi su Facebook dal protagonista di questa vicenda, il Corpo di Polizia Locale - conclude la nota  - si riserva di verificare gli estremi di una denuncia nei suoi confronti a tutela del nome e della onorabilità del Corpo e di ognuno dei suoi componenti».
A Giacinto Damiani intanto  arriva la vicinanza e la solidarietà del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali: «Gli ho chiesto di trasmettermi copia della denuncia da lui già presentata -scrive Enrico Rizzi, responsabile della associazione no-profit- in quanto anche io denuncerò personalmente l'uomo per maltrattamento di animali e la Polizia Municipale per l'evidente e grave omissione da loro compiuta. Se fossero intervenuti subito, magari oggi Giacinto non si sarebbe trovato con la testa spaccata. Ho garantito a Giacinto che metterò in campo tutte le azioni legali necessarie per portare quella vigilessa in Tribunale. E' una promessa».
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