Si rompe l'ascensore, donna disabile costretta a dormire in auto

Si rompe l'ascensore, donna disabile costretta a dormire in auto
di di Serena COSTA
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Mercoledì 11 Luglio 2018, 16:09 - Ultimo aggiornamento: 23:45
L’ascensore si rompe e per 3 notti dorme in macchina, perché affetta da disabilità motoria. Solo da ieri sera Santina Caricato è riuscita a raggiungere il suo appartamento al settimo piano, grazie all’aiuto di alcuni inquilini, che l’hanno letteralmente presa di peso e trasportata in casa.
Fortuna ha voluto che l’estate non sparasse i fuochi più incandescenti, in questi ultimi giorni: da sabato scorso, infatti, l’ascensore di piazzale Pisa 6, un condominio di proprietà di Arca Sud Salento situato nella zona 167 B, ha smesso di funzionare a causa di un guasto. E da lì è iniziato il calvario di Santina, inquilina di 56 anni che vive con l’anziana madre sordo-cieca e con il fratello affetto da una grave malattia autoimmune.
La donna, impossibilitata a salire perché con un’anca lussata e in attesa di operazione chirurgica, è stata costretta a dormire per 3 notti nella propria automobile, insieme a un’altra inquilina cardiopatica. La sua abitazione è, infatti, al settimo piano, una valanga di scale impossibili da affrontare con le stampelle.
«Sabato mattina ero uscita a comprare il pane – racconta in lacrime Santina – e, quando sono tornata, ho scoperto che l’ascensore non funzionava più. Sono entrata nel panico, non tanto per me, quanto per i miei familiari: se mio fratello avesse avuto bisogno di un farmaco, perché in preda ai dolori, mia madre non avrebbe potuto sentirlo, mentre se mia madre fosse caduta dal letto, mio fratello non sarebbe potuto intervenire per aiutarla, vista la sua malattia invalidante. In questi giorni, mi sono lavata nei bagni dei supermercati e ho ricaricato il cellulare facendomi aiutare dagli altri inquilini. Ed è grazie a loro che  sono potuta tornare a casa mia. Una situazione insostenibile anche per gli altri residenti, visto che il palazzo è composto da 9 piani e ospita 25 famiglie, molte delle quali composte da persone anziane o disabili. E non è la prima volta che l’ascensore si rompe e le ditte non intervengono immediatamente, o che ci taglino l’erogazione dell’acqua. Questo a causa dei diversi inquilini morosi che non pagano le spese condominiali, oltre ai canoni di affitto».
Il condominio di cui la signora fa parte è in autogestione da 10 anni: ciò significa che la gestione dei servizi condominiali, come consumo della luce degli spazi comuni, pulizia delle scale e manutenzione dell’ascensore, sono di competenza di un amministratore condominiale nominato dagli inquilini. Ad Arca Sud, proprietaria degli immobili, resta la riscossione del canone mensile.
L’amministratore condominiale, Giuseppe Micaletto, precisa: «Le autogestioni vivono una situazione di disastro economico. Con Arca Sud siamo d’accordo che, se la riparazione è di piccola entità interviene l’autogestione, ma se la manutenzione è di grossa entità la deve sostenere l’ente. Tra l’altro, la ditta della manutenzione avanza denaro da questo condominio da ben 3 anni ed è già tanto che voglia intervenire. Ora sta vagliando l’entità della riparazione, proprio perché in base a quello si potrà capire chi far pagare, se l’autogestione o Arca Sud. Ma gli inquilini la smettano di nascondersi dietro un dito: se sono a conoscenza di situazioni di morosità, che le denunciassero», trancia di netto Micaletto.
Dal canto suo, il presidente di Arca Sud, Alberto Chiriacò, precisa: «A noi non è arrivata alcuna somma dagli inquilini morosi e vantiamo un credito di 50.000 euro. Il nostro compito è occuparci delle riparazioni straordinarie, ma  verificherò la situazione e, se l’autogestione non dovesse riuscire a sistemare l’ascensore per mancanza di fondi, cercheremo di intervenire noi».
E in effetti, si è appreso proprio in queste ore che l'ascensore verrà riparato tra oggi e domani.
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