Case popolari, nuovo caso: «Revocate la graduatoria se ci sono abusivi»

Case popolari, nuovo caso: «Revocate la graduatoria se ci sono abusivi»
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Martedì 17 Ottobre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 16:20
«La graduatoria provvisoria per l’assegnazione degli alloggi popolari va revocata se sono stati inseriti occupanti abusivi». La richiesta è messa nera su bianco e la firma è del capogruppo Pd, Antonio Rotundo, che riaccende i riflettori sulle assegnazioni degli immobili. Tra ombre, richieste di trasparenza e polemiche. Con il risultato che potrebbe essere tutto azzerato: il sospetto è che tra i 670 aventi diritto all’interno della graduatoria pubblicata due settimane fa ci possano essere non pochi abusivi. Singoli, coppie e famiglie che già abitano negli alloggi comunali per esserne impossessati in modo arbitrario. Prima, appunto, di ritrovarsi nella graduatoria ufficiale come destinatari.
Toccherà agli uffici comunali sbrogliare la matassa. In particolare al settore Casa che è stato ufficialmente investito della questione. La premessa, come scrive Rotundo in una nota, è la legge 80 del 23 aprile 2014 di conversione del decreto legge 47/2014 che recita testualmente: “I soggetti che occupano abusivamente alloggi di edilizia residenziale pubblica non possono partecipare alle procedure di assegnazione per i cinque anni successivi alla data di accertamento dell’occupazione stessa”. 
Ce n’è quanto basta per capire che, se i sospetti che circolano a Palazzo Carafa dovessero rivelarsi fondati, la revoca della graduatoria potrebbe essere dietro l’angolo. E qui si ritorna a Rotundo che entra nel merito con una richiesta all’indirizzo di Anna Maria Perulli, neo dirigente al ramo: «Alla luce del contenuto della norma sopra richiamata ho chiesto agli uffici di avere copia dei verbali del gruppo di lavoro appositamente nominato che ha istruito le domande per la definizione della graduatoria e ho chiesto una verifica volta ad accertare il rispetto della legge nell’approvazione della graduatoria provvisoria».
 
Una doppia richiesta, dunque.
La prima è di sapere come si è arrivati, carte e documenti alla mano, come si è arrivati alla graduatoria con la scelta dei 670 assegnatari. La seconda richiesta è, appunto, la verifica che tra gli assegnatari non ci siano “occupanti”. Un lavoro complesso, ovviamente, che la dirigente potrebbe già avviare nei prossimi giorni: un controllo ad ampio raggio per “mettersi al sicuro”, per così dire, da eventuali accuse di inottemperanza di una legge molto rigida nei confronti dei trasgressori. Da qui la conclusione di Rotundo: «Se dovesse essere riscontrata la presenza in graduatoria di occupanti abusivi credo che la revoca degli atti di approvazione della graduatoria sia un passaggio obbligato». Una verifica che sembra già dietro l’angolo. 
L’ufficializzazione della graduatoria, d’altra parte, ha messo in moto l’iter previsto: trascorso il periodo della pubblicazione, è già cominciato quello - la durata è di 30 giorni - per la presentazione di eventuali ricorsi e osservazioni e i bene informati fanno sapere che in questo senso il materiale pervenuto in Comune è già copioso. In tanti che, appunto, non si riconoscono nella “classifica” per gli alloggi Erp istruita nei messi scorsi e firmata dall’ormai ex capo di Gabinetto Maria Luisa De Salvo come ultimo suo atto. Una questione bollente su cui il centrosinistra vuole vederci chiaro - è questo il senso della richiesta di Rotundo - per non ritrovarsi con il cerino acceso alla vigilia dell’assegnazione degli alloggi. In uno scenario amministrativo che, va ricordato, s’incrocia con un’inchiesta giudiziaria che in un intreccio di rapporti con i beneficiari delle case popolari - e siamo già alla seconda proroga di indagini chiesta e ottenuta dalla Procura di Lecce - vede coinvolti dirigenti comunali ed esponenti di spicco delle precedenti amministrazioni comunali. 
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