Siliconi e chiodi: parcometri sabotati. Indaga la Digos

Siliconi e chiodi: parcometri sabotati. Indaga la Digos
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Mercoledì 21 Marzo 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 13:27
“Contro Tap bloccare tutto”. Per il momento ad essere bloccati sono stati tre parcometri di via XX settembre, le cui fessure utilizzate per inserire le monete e ritirare il ticket l’altra notte sono state sigillate con silicone e chiodi. Se la rivendicazione – su alcuni dei parcometri sono state notate scritte No Tap che invitano al boicottaggio – sia reale o solo un goffo tentativo di emulazione rispetto alle scritte che hanno imbrattato la città durante il corteo di venerdì scorso, ora lo dovranno stabilire gli agenti della Digos di Lecce, che hanno comunque avviato le indagini per risalire agli autori del danneggiamento.
I parcometri della Sgm, grazie all’intervento tempestivo degli operai della ditta, già nella tarda mattinata di ieri sono stati riparati e hanno ripreso a funzionare regolarmente. I dirigenti della partecipata del Comune di Lecce si dicono sorpresi: «Mi sembra strano questo episodio – dice il presidente Mino Frasca – perché noi con Tap non c’entriamo nulla. Ci affidiamo comunque alle indagini». La posizione del direttore Ugo Guacci, a cui però risulta che i parcometri “vandalizzati” siano stati una decina in tutta la città, è identica: «Non abbiamo alcun legame con la multinazionale, non si capisce quale sia il motivo di questo gesto».
 
L’attenzione in città resta comunque alta dopo che, venerdì scorso, il corteo dei No Tap ha attraversato il centro cittadino, dalla stazione a piazza Sant’Oronzo.
E dopo che qualcuno si è distaccato da questo corteo pacifico, andando a imbrattare con decine di scritte i muri delle case e dei negozi, finendo per lasciare messaggi a vernice rossa o spray nero anche sul muro del teatro Apollo recentemente ristrutturato e su quello del museo Castromediano.
Tra tutte le scritte, in particolare quella che ricordava l’attentato contro l’agenzia interinale Adecco del giorno prima ha attirato l’attenzione degli investigatori, in quanto suona come una rivendicazione: «Adecco? Boom». Gli agenti della Digos stanno ancora visionando i filmati in loro possesso per risalire all’identità degli autori di quella e delle altre scritte che tanta indignazione hanno suscitato in città.
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