«La lunga attesa è terminata. Il Parco delle Cave di Marco Vito di Lecce è finalmente pronto dopo 13 anni dall’inizio dei lavori».
A dare la notizia dell'apertura, prevista per domenica 19 novembre, è lo stesso sindaco di Lecce Carlo Salvemini con un post sul suo profilo Facebook.
Il parco progettatto dall'archistar Alvaro Siza
«"Un luogo unico nel suo genere.
La storia parte dal 2010
La storia del restyling delle cave prende forma nel 2010 con l’approvazione in Consiglio comunale del progetto definitivo per la riqualificazione paesaggistica e ambientale, redatto dall’archistar Alvaro Siza e dal suo gruppo di lavoro. L’idea dell’architetto portoghese prevedeva la realizzazione del parco urbano (con area per spettacoli, infopoint, caffetterie), del ponte su via del Ninfeo (come collegamento con il nuovo ingresso della stazione ferroviaria) e della Città dell’Arte e della Musica (che non vedrà mai la luce in quanto i fondi necessari per la realizzazione – 50 milioni di euro - non sono mai stati intercettati).
Opera finanziata da Regione e Comune
Un recupero imponente realizzato con 4 milioni di euro dalla Regione Puglia nell’ambito del “Programma integrato di rigenerazione urbana 2007-2010”, (e che ha riguardato al realizzazione delle opere a verde e della caffetteria-servizi) a cui si sono aggiunti i 4 milioni e mezzo del “Piano nazionale per le città” dal Ministero delle infrastrutture per la realizzazione del ponte su via del Ninfeo che ha permesso il collegare le due aree del parco e i circa 680mila euro rivenienti da alcune economie da utilizzare per il completamento del parco implementando le opere a verde e la realizzazione della pavimentazione dei viali. L’avvio della prima tranche di lavori per il Parco delle Cave è datato gennaio 2012. Due anni per concludere gli interventi, terminati ufficialmente nell’ottobre 2014. Poi una serie di proclami, tra aperture “imminenti” e problemi burocratici.
Il cantiere nel 2019
Poi ecco i cantieri (2019) per il completamento del grande giardino cittadino e una nuova tegola, con lo stop dei lavori a causa dell’interdittiva antimafia che aveva raggiunto la ditta vincitrice del bando di gara. Dopo la rescissione del contratto (febbraio 2021) il Comune è stato costretto a riaffidare i lavori ripartiti ufficialmente solo lo scorso anno. A marzo il Comune ha chiuso le ultime pratiche, con l’approvazione degli atti tecnici relativi al conto finale e il certificato di regolare esecuzione dei lavori. Un passaggio che di fatto ha sancito il completamento degli interventi previsti per la realizzazione dell’intera opera.