Lecce, permessi sindacali non dovuti: due medici condannati per truffa alla Asl

Una manifestazione sindacale davanti alla direzione generale dell'Asl di Lecce
Una manifestazione sindacale davanti alla direzione generale dell'Asl di Lecce
di Roberta GRASSI
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Lunedì 12 Dicembre 2022, 20:00 - Ultimo aggiornamento: 20:06

Avrebbero certificato indebitamente l’uno di aver fruito di permessi sindacali e l’altra di aver effettuato in sostituzione ore di lavoro aggiuntive: due medici, di cui uno è sindacalista,  sono stati condannati a 2 anni e 4 mesi dal gup Angelo Zizzari al termine di un processo con rito abbreviato. Il giudice ha anche disposto la confisca di circa 28mila euro che sarebbe quanto ingiustamente “sottratto” alla Asl, costituitasi parte civile, stesso importo che, stando alla sentenza di primo grado, dovrà essere corrisposto come provvisionale alla pubblica amministrazione per il danno subito e rivendicato.  

Gli imputati

I due imputati erano Alberto Andreani, 70 anni di Supersano, ex segretario generale provinciale della Fimmg e Sara Tondo, 34enne originaria di Copertino. La Asl era assistita dall’avvocato Alfredo Cacciapaglia. A denunciare era stato un collega medico, Antonio Antonaci, al fianco dell'avvocato Giuseppe Corleto. 
I due, difesi dall’avvocato Giorgio Caroli, rispondevano di truffa aggravata in danno del Servizio sanitario.

Secondo l’accusa formulata dal pm Maria Rosaria Petrolo, in concorso, avrebbero indotto in errore la Asl. Il primo, in qualità di segretario generale provinciale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), avrebbe comunicato falsamente all’ente competente di aver usufruito negli anni 2016, 2017 e 2018 delle ore di distacco sindacale, e di essere stato sostituito dall’altra, «facendo così sorgere in capo alla Asl di Lecce l’obbligo di retribuzione di quest’ultima, procurandosi quindi un ingiusto profitto pari a complessivi 27.919 euro, con danno corrispondente all’Azienda sanitaria». 

Il risarcimento 

Il giudice, al termine del processo, considerato lo sconto di un terzo previsto dal rito, ha stabilito la pena di 2 anni 4 mesi ciascuno, e li ha condannati entrambi al risarcimento nei confronti della parte civile da liquidarsi in separata sede, con una provvisionale di 27.919 euro. Ha anche trasmesso gli atti in procura per una teste, per valutare eventuali ipotesi di falsa testimonianza. 
Le motivazioni saranno rese note in un termine di 90 giorni. In un primo momento era stata invocata l’archiviazione dell’inchiesta, ma il denunciante si era opposto. Fissata l’udienza preliminare i due medici hanno scelto di essere giudicati allo stato degli atti. Il processo si è svolto ieri, in un’unica udienza. Una volta depositate le motivazioni la difesa dei condannati in primo grado, potrà proporre appello per chiederne la riforma. 

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