Il sindaco Salvemini: «Militari in città per rassicurare la comunità». Il prefetto pronto al tavolo

Nella missiva inviata in prefettura il primo cittadino ha fatto riferimento all’attivazione del progetto “Strade sicure”

foto archivio progetto "strade sicure"
foto archivio progetto "strade sicure"
di Andrea TAFURO
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Mercoledì 17 Aprile 2024, 05:00

Il sindaco Carlo Salvemini scrive in Prefettura per chiedere la presenza sulle strade della città dei militari dell’esercito e dal Prefetto di Lecce, Luca Rotondi, arriva l’apertura per la convocazione di un tavolo sull’ordine e la sicurezza per affrontare la questione.
Nella missiva, inoltrata lo scorso 12 marzo, il primo cittadino ha fatto riferimento all’attivazione nel capoluogo del progetto “Strade sicure”, attuato anche in altri grandi centri, che comporta l’impiego in concorso e congiuntamente alle forze di polizia, di personale in servizio nell’esercito per la creazione di presidi fissi utili a rafforzare la percezione della sicurezza in zone particolarmente esposte a fenomeni di degrado e piccola criminalità. Una richiesta che trae origine da alcuni episodi di cronaca registrati negli ultimi mesi, che statisticamente sono andati a disegnare un quadro di rischio che vede la città di Lecce al 55esimo posto nella categoria “Giustizia e sicurezza” del report 2023 del Sole 24 ore sulla qualità della vita. E in un contesto complessivo sulla sicurezza urbana, non possono essere sottovalutati neppure i numeri sulla devianza minorile, con reati consumati con violenza alla persona, sia dal singolo che dal gruppo, le cosiddette baby gang: un fenomeno in crescita anche a Lecce.
La richiesta di Salvemini trae origine da una esigenza più volte manifestata da residenti che abitano nei pressi di punti sensibili, in particolare Piazza Italia, la stazione ferroviaria e la Villa Comunale, aree percepite come “poco sicure” e «che nel presidio fisso o mobile delle forze armate troverebbero uno straordinario quoziente incrementale del livello di sicurezza percepito dai cittadini».

Il quadro urbano e la proposta

Nel rivolgere la sua proposta al Prefetto, Salvemini cita «il grandissimo sforzo delle Forze dell’Ordine alle quali va sempre la gratitudine per il sacrificio con cui svolgono il loro lavoro» e la collocazione della città nella fascia mediana nazionale sul livello di sicurezza (Lecce nel 2023 è al 55esimo posto nell’indagine annuale sulla “Qualità della vita” del Sole 24 ore, in ascesa di 16 posizioni rispetto al 2022).

Oltre all’estensione del territorio cittadino, 241 kilometri quadrati, sul quale le forze dell’ordine e la Polizia locale sono impegnate ad assicurare servizi di pattuglia seppur con le limitate risorse di personale (circa 95 gli agenti a disposizione), che per gran parte dell’anno è attraversato da flussi turistici considerevoli (aumento del 14% che attesta Lecce al terzo posto per arrivi e al quarto per presenze in tutta la Puglia) che di fatto rappresentano un incremento generale della popolazione alla quale garantire sicurezza. «È innegabile, dunque – scrive il sindaco Salvemini – che anche in situazioni locali non a rischio generale ci siano, situazioni “critiche” che concorrono in maniera determinante a minare il quadro generale del livello di sicurezza percepito. Per tale ragione, ritengo doveroso considerare il ricorso al cosiddetto progetto Strade sicure che ha autorizzato, per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità l’impiego di un contingente di personale militare delle Forze Armate, posto a disposizione dei Prefetti delle province, per condurre attività di vigilanza a siti ed obiettivi sensibili e di pattugliamento, in concorso e congiuntamente alle Forze di Polizia. Detto dispositivo di forze, che dopo un quindicennio dal suo dispiegamento è ancora attivo, non solo si è dimostrato un efficace strumento di deterrenza e prevenzione ma, soprattutto, uno straordinario quoziente incrementale del livello di sicurezza percepito dai cittadini».

La risposta della Prefettura

La lettera, approdata nella sede di governo di via XXV luglio, è finita quindi all’attenzione del prefetto di Lecce, intenzionato ad approfondire la questione in un prossimo comitato per l’ordine e la sicurezza in cui verrà convocato anche il primo cittadino Salvemini.

Intanto sul tema “sicurezza” in città è intervenuto anche il consigliere di opposizione, Andrea Guido. «A poche settimane dal voto, il sindaco Salvemini propone un repentino cambio di rotta e torna, facendola sua, sull’iniziativa “strade sicure” che più volte ho cercato di proporgli senza ottenere alcun risultato. Oggi, nel momento in cui ha bisogno del sostegno elettorale, le cose cambiano e l’Esercito Italiano è diventata una risorsa. Parliamo delle stesse forze armate che lo stesso sindaco ha deliberatamente osteggiato mettendo in discussione ogni loro attività, mettendo in discussione ogni loro attività sull’area di Torre Veneri e generando diversi dubbi sul futuro della zona militare che, come tutti sappiamo, è fonte di lavoro e reddito per tante famiglie».

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