Sei anni e mezzo di reclusione sono stati inflitti a Pierpaolo Vignacastrisi, 35 anni, di Matino, con l'accusa di avere rapinato e derubato dieci anni fa le vicine di casa. La sentenza dei giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce (presidente Stefano Sernia, a latere Bianca Maria Todaro ed Edoardo D'Ambrosio) è andata oltre la richiesta del pubblico ministero Roberta Licci che aveva invocato una condanna sei anni al termine della requisitoria. L'imputato è stato inoltre condannato al pagamento di una multa di 2.500 euro, delle spese processuali e a risarcire con 15mila euro le vittime costituitesi parte civile con gli avvocati Luca Puce ed Anna Maria Barone. L'assoluzione è stata invocata dagli avvocati difensori Umberto Leo e Stefano Palma sul presupposto che l'autore della rapina e del furto avesse agito a volto scoperto e che dunque Vignacastrisi non avrebbe potuto fare mai una leggerezza del genere essendo vicino di casa delle vittime.
A passo di lumaca
Giustizia indubbiamente a passo di lumaca per questa vicenda. I fatti risalgono al 6 febbraio del 2012 ed intanto il coimputato è deceduto.
Il bottino
In questo ambiente si sarebbe impossessato di gioielli in oro bianco: una collana, due anelli con brillanti ed una fede. Due anelli di oro giallo. Una volta raggiunto l'appartamento al primo piano si trovarono faccia a faccia con madre e figlia ma senza desistere. Tutt'altro, le avrebbero minacciate con un piede di porco: la figlia sarebbe stata costretta a togliersi gli orecchini in oro giallo ed a consegnarli, la madre una collana. Inoltre avrebbero preso un oriologio Sector e 550 euro in contanti.
Testimoni
Gli autori furono incastrati dai carabinieri grazie alle testimonianze. E la condanna è arrivata dopo così tanto tempo poiché l'udienza preliminare si è svolta solo l'anno scorso.