«Non mi fermeranno» Don Antonio va avanti dopo l'intimidazione

di V.Bla.
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Lunedì 17 Dicembre 2018, 13:36
Gli occhi coperti da una scritta in arabo. Il significato metaforico è chiaro, ma a Supersano si spera ancora che quanto accaduto venerdì sera possa essere archiviato nell'ambito di una bravata. Su un manifesto affisso lungo via Vittorio Emanuele che annunciava un incontro sulla legalità, e su cui era stampata la foto dell'ospite d'onore - il prete antimafia don Antonio Coluccia - è comparsa una scritta in arabo. Una scritta posta sugli occhi del prete originario di Specchia, quasi a chiuderglieli. Un'intimidazione in piena regola? Questo hanno pensato alcuni degli amministratori che hanno organizzato l'incontro, che poi si è regolarmente tenuto ieri pomeriggio. Si è ritenuto quindi opportuno allertare sia gli agenti della Polizia Municipale che i carabinieri della locale stazione, che hanno avviato le indagini.

L'ipotesi più accreditata al momento è che si sia trattato si una bravata, per quanto di cattivo gusto e che potrebbe avere conseguenze penali. Appena una settimana fa si è tenta, sempre a Supersano, la festa del Mediterraneo con gli stranieri. E sul manifesto di quella iniziativa erano state apposte alcune scritte, anche in arabo, per augurare Buon appetito. Qualche buontempone avrebbe staccato una di quelle scritte per riattaccarla poco più in là, proprio sugli occhi del prete antimafia. Purtroppo lungo quella strada non ci sono videocamere di sorveglianza, cosa che renderà più complicate le indagini affidate ai carabinieri della compagnia di Casarano.

Il sindaco, Bruno Corrado, si dice indignato e condanna fermamente quanto accaduto. «È una cosa bruttissima, più grave di una bravata qualora lo fosse. Speriamo di riuscire a trovare i responsabili perché chiudere gli occhi a don Antonio, sebbene in modo metaforico, non è possibile. Avrei voluto che non fosse mai successo ma soprattutto, come sindaco, mai avrei voluto che una cosa del genere fosse accaduta proprio nel mio paese. Sono molto colpito da questo gesto e a nome di tutta la comunità mi stringo a don Antonio, che ci è sempre stato vicino».
Don Antonio, intanto, ieri sera ha regolarmente tenuto l'incontro, che è stato presidiato per tutta la sua durata dai carabinieri. Ma è andato tutto liscio e la referente cittadina dei Fratelli musulmani ha letto un messaggio di solidarietà rivolto al prete, dissociandosi a nome della comunità da quanto accaduto. «Sono indigesto», così ha esordito don Antonio Coluccia nel suo intervento, riferendosi al fatto che la scritta araba può significare Buon appetito o Buono da mangiare. «Non ho paura e non mi lascio intimidire da questi gesti folli, continuo a fare quello che ho sempre fatto. I miei occhi il signore me li ha dati me li ha dati perché io possa vedere, perché siano occhi di speranza e io continuerò a fare quello che ho sempre fatto. Ho invitato anche tutti i presenti a fare altrettanto, a guardare e a vedere, a non girarsi dall'altra parte quando nel Salento le amministrazioni vengono sciolte per mafia o ci sono morti ammazzati». V.Bla.
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