Offese su Facebook alla pm del bacia piedi indagata Naike Rivelli

Offese su Facebook alla pm del bacia piedi indagata Naike Rivelli
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Mercoledì 23 Gennaio 2019, 18:13
L'attrice Naike Rivelli iscritta sul registro degli indagati della Procura di Lecce. Diffamazione. Per quelle considerazioni triviali che la figlia di Ornella Muti pubblicò sul suo profilo di Facebook contro il pubblico ministero della Procura di Trani, Simona Merra. Per averla riempita di insulti quando il 18 marzo dell'anno scorso si diffuse la notizia della sanzione decisa dalla sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura (Cms). Sanzione della censura per non essersi astenuta sin da subito da coordinare l'inchiesta sul disastro ferroviario del 12 luglio del 2016 a Trani. E per le affermazioni rilasciate ad un quotidiano quando qualche giorno dopo scoppiò il caso della foto che la ritraeva durante una festa del 2013, mentre l'avvocato Leonardo De Cesare, legale di uno degli indagati nella strage, faceva finta di baciarle un piede.

Facile alle esternazioni senza freni inibitori, nella scrittura sui social ed in genere nella comunicazione della sua immagine, Naike Rivelli: resoconti della sua vita sessuale, vera o presunta, foto e filmati in abiti succinti, riempiono talvolta le rubriche dei siti di informazione ed i social. Non risparmiò a quel magistrato espressioni con toni più che accesi, la Rivelli. Frasi sul noto social che l'inchiesta del pubblico ministero Massimiliano Carducci sta vagliando per valutare se siano state lesive della reputazione del magistrato di Trani.
Indaga Lecce perché - come ha dimostrato l'indagine sul giudice e sul pm di Trani arrestati il 14 gennaio - è competente per i reati contestati e subiti dai magistrati del distretto della Corte d'Appello di Bari. L'inchiesta nasce dall'esposto presentato dalla pm Simona Merra ed è in linea con una delle affermazioni rilasciate nell'intervista censurata dal Csm: mi hanno ferita i commenti sui social.
A cominciare da quella valanga di affermazioni piombate nella rete fra il 5 ed il 6 agosto del 2016: il 5 agosto la diffusione della foto, con il commento di un parente delle 23 vittime della tragedia di Andria, sul venire meno del necessario clima di serenità e di fiducia per la confidenza fra la pm e l'avvocato di uno degli indagati. Il 6 agosto la pm Merra lasciò la direzione dell'inchiesta, con l'istanza accolta dal capo della Procura di Trani, Francesco Giannella.
Poi questa vicenda cadde nell'oblio. Salvo poi tornare nuovamente al centro delle cronache con la sanzione disciplinare del Csm che scatenò i commenti della Rivelli.
Ed i commenti di altri. Quattro in tutto i fascicoli. Due riguardano persone che condivisero i post della Rivelli e ci misero del loro, con gli stessi toni. Un altro fascicolo riguarda un avvocato di Trani che intervenendo in un convegno avrebbe usato toni piuttosto coloriti su quella vicenda. In sala c'era l'ufficiale di polizia giudiziaria dell'ufficio della Merra. E prese nota di tutto.
E.M.
 
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