Salento, l'inquilino è moroso e il proprietario minaccia di saldare la porta: condannato

Salento, l'inquilino è moroso e il proprietario minaccia di saldare la porta: condannato
di Pierangelo TEMPESTA
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Venerdì 24 Novembre 2023, 18:15 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 11:19

L'inquilino è in ritardo con il pagamento dell'affitto e il proprietario minaccia di saldare la porta dell'abitazione, nonostante all'interno ci sia una donna al nono mese di gravidanza. Poi stacca la corrente elettrica, rendendo necessario l'intervento di un elettricista. Un uomo di 71 anni di Racale è finito a processo per esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose e sulle persone ed è stato condannato a 9 mesi di reclusione (con sospensione della pena).

La sentenza

La sentenza è stata firmata dal giudice monocratico della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce, Luca Scuzzarella.

I fatti sono avvenuti a cavallo tra marzo e aprile del 2021. Poiché l'inquilino era in ritardo di quattro mesi con il pagamento dell'affitto, il proprietario si sarebbe presentato fuori dall'appartamento munito di una saldatrice professionale, minacciando di saldare la porta di ingresso. E questo nonostante in casa ci fosse la moglie dell'affittuario, al nono mese di gravidanza. Abbandonato il suo proposito, poi, ha raggiunto il vano contatori e ha manomesso il quadro elettrico a servizio dell'appartamento, interrompendo la fornitura di energia e impedendo poi all'uomo di accedere al locale, nonostante la presenza dei carabinieri nel frattempo intervenuti sul posto.

Nessuna diffida all'affittuario

Nel corso del procedimento è emerso, come sottolinea il giudice nella sentenza, che il proprietario non avrebbe notificato alcun atto di diffida nei confronti dell'affittuario, ma avrebbe deciso di fare da sé prima con la minaccia di saldare la porta e poi con il distacco delle utenze. Da qui la condanna a nove mesi di reclusione (con il beneficio della sospensione della pena) e al pagamento di una multa di 250 euro, oltre alle spese processuali. In sede civile, poi, sarà valutato il risarcimento danni nei confronti della parte offesa, che è stata assistita dall'avvocato Elita D'Amilo e dal collega Luca Borrega. A difendere l'imputato, l'avvocato Antonio Palumbo.

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