Rifiuti da Roma, l'ira dei sindaci salentini: «Pronti alle barricate»

Rifiuti da Roma, l'ira dei sindaci salentini: «Pronti alle barricate»
di Attilio PALMA e Fracesca PASTORE
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Sabato 26 Maggio 2018, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 12:27
Dal nord al sud Salento, da Ugento a Cavallino, no secco dai Comuni all’ipotesi di accogliere e smaltire i rifiuti provenienti da Roma capitale. I sindaci sono pronti ad alzare le barricate se il presidente Michele Emiliano scegliesse di dire sì alla richiesta rivoltagli dal suo omologo laziale, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Pur comprendendo l’importanza della collaborazione tra istituzioni in una situazione di emergenza, il no è unanime e proviene anche dal mondo dell’associazionismo.
Il sindaco di Ugento, Massimo Lecci, è categorico: «Come abbiamo sempre detto, siamo fermamente contrari a questa ipotesi. Ci opporremo. Ovviamente, ci riserviamo di leggere gli atti, se arriveranno, perché abbiamo appreso dagli organi di stampa questa eventualità».
Si mettono di traverso anche le associazioni, il Coordinamento Internazionale Associazione per la tutela dei diritti dei minori, AttivaMente associazione di quartiere di Ugento, Associazione Culturale Gemini, Pro Loco Beach Gemini Torre San Giovanni Torre Mozza, Pro Loco Acquarica del Capo, Pro Loco Taurisano e Associazione Pro Loco Ugento e Marine. «Il territorio – sottolinea il portavoce delle associazioni Oronzo Ricchiuto - ha già tanti problemi. Comuni e cittadini hanno già dato tanto in passato. E va prima risolto il problema della bonifica di Burgesi che desta già diverse preoccupazioni per la salute dei cittadini e dell’ambiente». In secondo luogo, per Ricchiuto, «l’impianto di biostabilizzazione tra poco sarà al collasso: la Regione dovrebbe considerarlo. Lanceremo una petizione popolare nei prossimi giorni».
Se l’ipotesi dovesse diventare certezza, le associazioni sarebbero pronte a occupare e bloccare l’impianto impedendo i conferimenti. Si muove anche l’opposizione che promette “barricate” se dovessero arrivare i rifiuti romani. I consiglieri comunali del gruppo “La Città che vogliamo” Mario Paiano, Laura De Nuzzo, Valeria Carlucci, Carlo Scarcia e Gianfranco Coppola chiedono l’integrazione di un ordine del giorno ad hoc per il prossimo Consiglio comunale già convocato per lunedì prossimo alle 15,30. Dicendosi «allarmati dalle possibili conseguenze e per lo stato di salute dei cittadini» e facendosi «interpreti delle preoccupazioni per il gravissimo impatto» che il conferimento straordinario rischierebbe di avere.
Il sindaco di Cavallino, Bruno Ciccarese, chiede «sulla base di quali motivi, criteri e logiche la Regione Puglia sarebbe pronta ad adottare un provvedimento che prevede il conferimento dei rifiuti della Regione Lazio nell’impianto di Cavallino. Un impianto ormai vecchio di 18 anni – continua - che da un momento all’altro potrebbe andare in tilt, rischiando così di compromettere le esigenze di trattamento dei rifiuti dei Comuni della nostra provincia, in un periodo in cui il flusso turistico inizia a toccare i suoi massimi livelli». Da Lizzanello, il sindaco Fulvio Pedone, sottolinea come il paese subisca già «gli effetti odorigeni nausabondi dalla vicina piattaforma/impianto di smaltimento, meglio conosciuta come discarica di Cavallino. Si tratta di effetti che ricadono negativamente sul territorio, sulle presenze turistiche, sulle attività di ristorazione, sul benessere e sulla qualità della vita dei lizzanellesi». Pedone precisa anche che «se invece l’impianto fosse idoneo, non sarei in linea di principio contrario a soccorrere le esigenze ambientali altrui. Sono invece totalmente contrario alla logica imprenditorialistica in base alla quale il sacrificio del nostro territorio deve rappresentare un business solo per le aziende che smaltiscono. Lizzanello, che dista poche centinaia di metri dalla discarica, pur ricevendone le ricadute negative in termini odorigeni, non riceve alcun ristoro ambientale, anzi per paradosso è costretto a pagarlo a Cavallino e San Donato. Si deve ripensare l’intero sistema dei ristori ambientali ai comuni limitrofi alla discarica di Cavallino».
Ezio Conte, primo cittadino di San Donato, ricorda come l’amministrazione «abbia sempre combattuto contro il cattivo funzionamento degli impianti di smaltimento Cavallino. La stagione estiva, poi, coincide con il periodo più critico. I miasmi che ci pervadono non consentono ai cittadini neanche di uscire da casa. Siamo contrari alla possibilità che gli impianti di Cavallino possano accogliere anche rifiuti da fuori regione. Il nostro territorio è già compromesso a livello ambientale: non possiamo permettere che la situazione peggiori ulteriormente». Da San Donato a San Cesario, con il sindaco Fernando Coppola, che tuona: «Non possiamo continuare ad essere la pattumiera d’Italia, nelle prossime ore sarà mia cura inoltrare una vibrante lettera di protesta da inviare agli organi preposti. E’ un dovere che abbiamo nei confronti delle nostre comunità e dei nostri figli quello di tutelare la salute e l’ambiente, oggi più che mai».
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