Salento, furto in villa: nella fuciliera bossoli e pugnale. È giallo

Salento, furto in villa: nella fuciliera bossoli e pugnale. È giallo
di Andrea TAFURO
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Martedì 15 Agosto 2023, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 19:59

Una fuciliera blindata, con dentro munizioni, soldi, documenti e un pugnale, rinvenuta nei giorni scorsi alla periferia di Squinzano. Il ritrovamento ad opera degli agenti dell'istituto di vigilanza Folgore, si aggiunge a quanto scovato lo scorso 11 agosto dagli uomini di Federcaccia Frigole, che sempre nella stessa zona, tra vegetazione e cespugli, avevano scovato due fucili da caccia e soldi. Armi, munizioni e fuciliera consegnati ai carabinieri, che secondo quanto ricostruito farebbero parte del bottino di un strano furto compiuto nei giorni scorsi all'interno di un'abitazione tra Squinzano e Trepuzzi.

Le indagini

Sull'episodio, che al momento quindi resta avvolto dal mistero, indagano i carabinieri della compagnia di Campi Salentina e i colleghi di comando provinciale di Lecce, che nelle scorse ore hanno recuperato alcune immagini del luogo e ascoltato testimoni e il proprietario della refurtiva.

Al vaglio degli inquirenti restano più elementi: dal luogo del ritrovamento (nelle campagne che costeggiano la strada che conduce alla marina di Casalabate) al perché parte delle armi fossero disseminate nel terreno, mentre la fuciliera forzata e lasciata in un tratto sterrato e poco illuminato. Forse i ladri che hanno commesso il furto, sono stati disturbati da qualcosa o qualcuno e nella fuga hanno perso o sono stati costretti a disfarsi del bottino. A cosa quindi sarebbero potute servire le armi, al momento è difficile dirlo. Complesso anche ipotizzare collegamenti su un fatto che appare slegato da altri eventi. Sul campo però restano diverse ipotesi, su cui ha acceso i riflettori anche la direzione distrettuale antimafia. Squinzano e dintorni infatti, restano zone calde, oggetto di particolare attenzione da parte delle forze dell'ordine, dopo l'omicidio del 42enne Luigi Guadadiello, avvenuto la sera del 13 giugno scorso, davanti all'abitazione della vittima. L'area d'interesse delle indagine riguarda la provincia nord leccese ma anche la zona brindisina tra Cellino San Marco e Torchiarolo, in cui gli investigatori avrebbero ritrovato l'Alfa Romeo che sarebbe stata utilizzata dai killer per compiere l'agguato mortale al 42enne. Ed ancora, sotto osservazione è finito il traffico di stupefacenti, i rapporti tra clan, alcuni episodi come la sventagliata di colpi sulla porta di casa di un 29enne di Erchie, ma residente in via Crispi a Squinzano, e degli arresti per droga e possesso di armi, tra cui anche una pistola Beretta e un fucile mitragliatore Ak 47. Inoltre, nell'escalation di controlli ad ampio raggio eseguiti nei giorni scorsi dai carabinieri della locale stazione, a cui ha preso parte anche il Nucleo investigativo del reparto operativo, due uomini di Squinzano sono stati arrestati in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di droga: nel corso della perquisizione i due sono stati trovati in possesso di circa 50 grammi di cocaina, materiale per il confezionamento e circa 1.400 euro in banconote di piccolo taglio. Elementi finiti nella rete della Dda intenzionata a far chiarezza sui diversi episodi per chiudere il cerchio delle indagini partite con l'omicidio di Guadadiello.

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