Se la casella pec del contribuente è piena, i contributi Inps vengono annullati. È destinata a far discutere la sentenza della Corte d'Appello di Lecce che, nei giorni scorsi, ha annullato decine di migliaia di euro di contributi perché la notifica via pec degli atti esattoriali risultava errata.
L'avviso di avvocati e commercialisti: «Da tempo segnaliamo ai cittadini di verificare la propria pec poiché non sempre gli enti notificano correttamente». I giudici della Sezione Lavoro hanno annullato migliaia di euro di contributi previdenziali richiesti via pec in maniera errata ad un contribuente di Brindisi, assistito dall’avvocato Matteo Sances. La sentenza, del 27 ottobre, in questi giorni è passata in giudicato in quanto non impugnata in Cassazione dagli enti. Nel corso del processo era emerso che il concessionario della riscossione aveva inviato a mezzo pec un’intimazione di pagamento che, però, non era andata a buon fine poiché la posta elettronica del contribuente risultava piena. In questi casi, ha chiarito la Corte d’Appello, il concessionario è tenuto a effettuare una serie di ulteriori incombenti previsti dalla legge per garantire la corretta notifica degli atti.
Gli avvocati
Sulla vicenda intervengono gli avvocati Salvatore Donadei e Matteo Sances, per segnalare che il tema della notifica degli atti a mezzo pec è stato più volte affrontato nel corso di questi anni dalla Camera civile salentina, proprio per segnalare ai cittadini i propri diritti. «Da sempre - dice Donadei - abbiamo evidenziato i vantaggi delle notifiche degli atti via pec, ma contemporaneamente abbiamo anche posto l’attenzione affinché la norma venga applicata scrupolosamente, proprio per evitare casi come questo».