Salvini, show in piazza tra proteste, selfie e pasticciotti

Salvini, show in piazza tra proteste, selfie e pasticciotti
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Sabato 30 Settembre 2017, 20:23 - Ultimo aggiornamento: 20:27

LECCE - Comizio in piazza Sant'Oronzo per il leader della Lega, Matteo Salvini, che ha lanciato anche in Puglia (tappa a Bari e Lecce e poi in serata a Ceglie e domani a Brindisi) la sua candidatura a premier.
Salvini nelpomeriggio ha scelto la location leccese per eccellenza, lo storico caffè Alvino, per incontrare i suoi supporters e naturalmente il pubblico presente tra un cui anche un gruppo di contestatori tenuto lontano dalla polizi, che lo ha contestato durante l'intera durata della manifstazione.
Attorniato dai leader regionali del partito, primo tra tutti il consigliere regionale Andrea Caroppo che nei giorni scorsi ha lasciato Forza Italia ufficializzando il passaggio a Noi con Salvini  Salvini si è lasciato andare a un vero e proprio show elettorale con tanto di selfie e pasticciotti, strette di mano e baci al pubblico.

 

LA LEGA SBARCA IN PUGLIA
La Lega Nord, nata 28 anni fa per l'indipendenza della Padania, si candida oggi a rappresentare tutti gli 8.000 comuni italiani in un Paese unito nel nome dell' autonomia e del federalismo. È dalla Puglia che Matteo Salvini, annunciando di «aver superato 20 anni di diffidenza e che il movimento è ormai nazionale», imprime un'ulteriore accelerata alla svolta «nazionalista» della Lega che, passando dai consensi elettorali nel Mezzogiorno, prova a far propendere gli equilibri nel centrodestra in suo favore. «C'è tanta voglia di cambiamento e di centrodestra - sostiene Salvini a Bari - di una Lega che, all'interno di questo centrodestra, su tasse, immigrazione, Europa, sia una forza trainante». Ed è proprio su questa caratteristica che si auto-attribuisce il Carroccio che in Forza Italia si esprimono perplessità: «La Lega è forza trainante del centrodestra anche al Sud? Non lo sapevo. E FI invece cosa traina?», è la reazione del senatore azzurro Francesco Giro. Ma in Puglia, feudo tra gli altri di Raffaele Fitto, Salvini conferma un'altra svolta della strategia leghista: «Alle prossime elezioni ci sarà un simbolo unico in tutta Italia, con lo stesso nome che ricomprenderà la battaglia della Lega per il Paese». «Il passato è passato - spiega - e io guardo avanti anche quando Bossi mi dice di fregarmene di quello che succede dal Po in giù, perché è sbagliato». «Due o tre anni fa mi vedevano come un soggetto strano perché venivo in Puglia. Ora la mia presenza qui è motivo di orgoglio reciproco. Qui ci siamo noi con idee chiare per trasformare la Puglia e il Paese, mentre quelli che negli anni hanno raccattato voti e promosso l' impossibile dicendo 'ci penso io al Sud, al Mezzogiornò hanno fatto zero per cambiare la vita di famiglie e imprese», incalza il segretario che ufficializza l'ingresso della Lega nel Comune di Bari e nel Consiglio regionale della Puglia con i consiglieri Giuseppe Carrieri ed Andrea Caroppo che, per entrare nelle linee leghiste, hanno abbandonato, rispettivamente, una lista civica e il gruppo forzista. «Il nostro impegno porta riconoscenza, simpatia, adesioni, sindaci e nuovi iscritti. Sarà la Lega, dopo i fallimenti degli altri, a ridare lavoro, sicurezza e speranza al Sud», assicura Salvini che dice di essere «felice» per questa nuova «voglia» di centrodestra che si sente nel Paese. «L'ho detto anche a Berlusconi, uniamoci», ma «lasciamo fuori i poltronari e i traditori alla Alfano».
E il richiamo è all'unità che passa però dal programma e dalla leadership: aspetto quest'ultimo non affrontato oggi dal leader della Lega che dà appuntamento alla prossima settimana al Cav e a Giorgia Meloni per definire insieme la strategia elettorale. Nell'attesa, la Lega non si fa illusioni: «Proveranno a fermare la nostra avanzata, dai media alla magistratura, ma non ci fermeranno e andremo noi al governo», conclude Salvini lo stesso giorno in cui anche «Fare!», il partito di Flavio Tosi, si muove anche lui verso il centrodestra: «Saremo la quarta gamba unendo le forze che non si riconoscono in FI, Fdi e Lega». Il prossimo 14 ottobre, è invece l'impegno del segretario del Movimento nazionale Sovranista Gianni Alemanno, «cercheremo di ricompattare la destra» e lo «faremo intorno agli uomini forti»

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