Ubriaco al volante, travolge scooter con a bordo padre e figlio: un morto e un ferito grave

Ubriaco al volante, travolge scooter con a bordo padre e figlio: un morto e un ferito grave
di Valeria BLANCO
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Lunedì 11 Dicembre 2017, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 21:27

LECCE  -  Se si crede nel destino, allora è stato crudele e beffardo quello che attorno alle 6.30 ha messo Albino Saracino, 60 anni, e suo figlio Davide, di 17, in sella a uno scooter lungo viale Marche, diretti verso la stazione di Lecce.
Albino accompagnava il suo ragazzo, che di lì a poco avrebbe dovuto prendere il treno per Casarano, dove frequenta il terzo anno del liceo musicale al “Giannelli”. Ma ieri mattina il 60enne si sentiva poco bene e, visto anche il freddo, aveva detto al ragazzo di non andare a scuola. Davide però doveva essere interrogato e ha insistito. Poi l’auto che non parte, i due che per non far tardi decidono di prendere lo scooter che, sebbene indossassero il casco, li ha resi sicuramente più indifesi quando la Bmw 320 guidata dal bulgaro Marin Traykon, 35 anni, è piombata loro addosso lungo viale Marche.
Lo schianto è stato frontale: secondo i rilievi effettuati dagli agenti della Stradale, coordinati dalla dirigente Lucia Tondo, pare che Traykon percorresse la corsia nel senso di marcia sbagliato, contromano. Per terra i vedono ancora evidenti segni di una frenata che, purtroppo, non è bastata a salvare la vita ad Albino: lo scooter sarebbe stato trascinato per una ventina di metri e l’uomo, dipendente della Dogre, è morto sul colpo.
Su viale Marche, nel tratto tra l’istituto superiore “De Pace” e la sede dell’Inps, è stato il caos: a quell’ora la strada iniziava a riempirsi di studenti pronti a entrare in classe, clienti dei bar e dell’edicola, dipendenti degli uffici pubblici. La situazione è apparsa subito disperata: l’uomo riverso sull’asfalto non dava alcun segno di vita, mentre il ragazzo era a terra che si lamentava.
Quando i medici del 118 sono giunti sul posto non hanno potuto far altro che constatare il decesso di Albino, al contempo, correre a sirene spiegate verso l’ospedale “Vito Fazzi” per cercare di salvare la vita a Davide. Il ragazzo ha subìto una lunga operazione a entrambi i femori e si trova tuttora ricoverato in Rianimazione. La sua prognosi è riservata: lotta tra la vita e la morte.
 
Nel frattempo, su viale Marche, sono partite le indagini. L’uomo alla guida della Bmw è stato immediatamente bloccato dalla polizia e, come da prassi, sottoposto alle analisi per rilevare l’eventuale uso di alcol o droga. Stando ai racconti dei testimoni, oltre che sotto choc il 35enne sarebbe apparso subito non perfettamente in possesso delle sue facoltà, e la conferma è arrivata in tarda mattinata dal risultato delle analisi. Il tasso alcolemico nel sangue di Marin Traykon - pari a 2,40 grammi per litro - è risultato quasi cinque volte superiore al massimo consentito per la guida, che è pari a 0,5. L’uomo, che guidava in stato di ebbrezza, è stato quindi arrestato per omicidio stradale ed è stato condotto nel carcere di borgo San Nicola, a Lecce.
Agli agenti, Traykon ha detto di essere residente a Calimera presso la sorella e di svolgere l’attività di compravendita di automobili. Un dato, questo, sotto la lente di ingrandimento della Polizia, che sta verificando la “genuinità” dei mezzi a disposizione dell’uomo e anche la provenienza della Bmw che il 35enne guidava al momento della tragedia.
Intanto ieri anche il traffico leccese, nell’orario di apertura di scuole e uffici, è andato in tilt: un tratto di viale Marche - dalla rotatoria fin quasi all’ufficio postale - è stato interdetto alla circolazione e gli agenti della Polizia municipale hanno provveduto a deviare le auto nelle strade collaterali fino alle 9.30, quando finalmente la situazione è tornata alla normalità.
Una normalità che per i Saracino - moglie e un’altra figlia di qualche anno più grande di Davide - sarà difficile da recuperare. Resta una famiglia distrutta e un ragazzino, non ancora maggiorenne, che in queste ore lotta per riaprire gli occhi.
 


 

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