Sedie, tavoli e armadi a misura di carcere. Il penitenziario “Borgo San Nicola” di Lecce attraverso il lavoro degli stessi detenuti punta sulla produzione degli arredi con un sistema snello e avanzato tecnologicamente che risponda ad esigenze di spazio e sicurezza degli ambienti. Zero viti e chiodi nei prodotti, interamente realizzati in legno trattato per essere ignifugo e assemblati con particolari colle, per poi essere posizionati all’interno delle celle.
Il progetto
Prende forma così il progetto M.i.l.i.a (modelli sperimentali di intervento per il lavoro e l'inclusione attiva delle persone in esecuzione penale), con la messa in pratica di una start up innovativa per la produzione di manufatti in legno che andranno a soddisfare, il fabbisogno nazionale di arredi carcerari.
Il progetto finanziato tramite il Pon Inclusione 2014-2020 è finalizzato al recupero e al rafforzamento delle competenze delle persone recluse e all'acquisizione di professionalità richieste dal mercato del lavoro. Il primo prototipo di stanza, con letto, armadio e sedia, presente nel blocco C del penitenziario leccese, è stato presentato questa mattina nella casa circondariale di Lecce, dove si è riunito il Comitato di pilotaggio del Progetto MILIA per fare il punto sullo stato di avanzamento del programma. «Un’iniziativa importante – ha dichiarato il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Carlo Renoldi - che permette di realizzare attività di rete tra Enti e istituzioni che hanno competenza nell’ambito della formazione e dell’inclusione sociale. Si tratta quindi di un’iniziativa da consolidare nel tempo, a prescindere dai finanziamenti del Pon Inclusione, affinché l’idea si possa estendere ai bisogni di più amministrazioni penitenziarie».