Tassa di soggiorno: Lecce raddoppia gli incassi e vola tra le mete top

Tassa di soggiorno: Lecce raddoppia gli incassi e vola tra le mete top
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Giovedì 15 Novembre 2018, 10:53
di Francesca SOZZO
Buone notizie per le casse di Palazzo Carafa. Grazie ad un lavoro certosino sulla riscossione, Lecce ha più che raddoppiato triplicato l'incasso dell'imposta di soggiorno. Passando da 490.483 euro a 1.178.223 euro nel periodo relativo al 2017 e il 2018. Un balzo record che spinge la città tra le mete top nella classifica italiana per gli introiti nella tassa dei turisti: la cartina di tornasole della capacità del capoluogo di attrarre vacanzieri posizionandosi dietro le grandi città d'arte italiane e le storiche località balneari della Penisola.
Lo annuncia il sindaco di Lecce Carlo Salvemini in un post su Facebook: «Una buona notizia per due ragioni - ha scritto Salvemini - Attesta la capacità di recupero dell'evasione resa possibile grazie all'attività del settore e merito del lavoro effettuato dal dirigente Emanuele Carratta e conferma l'attrattività turistica della nostra città». Un risultato che proietta Lecce in una posizione privilegiata in classifica considerando che la città è sempre stata additata per la sua scara capacità di riscossione e che qualche mese fa aveva avviato una politica di recupero delle somme non versate dalle strutture ricettive.
«Secondo gli ultimi dati ricevuti dall'ufficio Tributi - scrive ancora il primo cittadino - l'incasso dell'imposta di soggiorno nel periodo 2017-2018 è aumentato di 687mila euro circa, passando 490mila 483 euro a 1.178.223 euro». Ragionevolmente, fanno sapere da Palazzo Carafa, entro la fine dell'anno si arriverà regolarmente alla somma di circa 750mila euro che sarebbe la stima di quanto normalmente il Comune di Lecce dovrebbe incassare da alberghi e B&B in termini di tassa di soggiorno. Il pugno di ferro contro l'evasione era già iniziato in estate e nell'arco di qualche mese ha iniziato a dare i propri frutti. Era stato infatti lo stesso dirigente Carratta, nel mese di settembre, a firmare circa 200 sanzioni - da 100 euro l'una - per violazione delle norme regolamentari sull'imposta di soggiorno nei riguardi di albergatori e titolari di bed and breakfast che non hanno proceduto coi regolari pagamenti che obbligatoriamente devono essere trasferiti al Comune. Era stata la stessa Corte dei Conti nel mese di luglio scorso a censurare il Bilancio 2015 di Palazzo Carafa rimproverando Lecce anche di non aver proceduto alla riscossione della tassa di soggiorno tra il 2013 e il 2017 dai 536 titolari di alberghi e b&b. Un tesoretto assente pari a 173mila euro, poca roba se paragonata ad un credito totale di 17 milioni che l'amministrazione comunale vanta verso svariati enti e imprese. Da qui il pugno duro dell'amministrazione comunale con gli imprenditori che hanno eluso o evaso di versare l'imposta - entro il 31 gennaio devono presentare il modello 21 - che rischiano un procedimento per danno erariale dinanzi alla Corte dei Conti, oltre al pagamento della sanzione per il mancato rispetto della norma. A conti fatti dunque l'attività di recupero ha dato i suoi risultati. Per l'anno 2017 Palazzo Carafa è riuscito a recuperare la quasi totalità del dovuto insieme a quanto non era stato certificato e riversato nelle casse comunali per le annualità precedenti - dal 2013 in poi - sulle quali l'Ufficio ha effettuato, nel corso del 2018, accertamenti e verifiche.
E se è vero che Lecce continua ad essere una delle mete turistiche più ambite con segno più davanti al numero di presenze in città, è pur vero che il pagamento della tassa di soggiorno diventerà anche più semplice dopo la sottoscrizione della convenzione tra il Comune di Lecce e Airbnb, che si prevede di attivare da gennaio 2019. Da ottobre, infatti, la prenotazione attraverso i portali - AirBnb, Booking e Trivago e gli altri - sarà tassata, così i turisti, anche quelli che soggiorneranno a Lecce, dovranno versare la al momento del pagamento on line per riservare camere d'albergo, b&b o appartamenti.
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