Aumento delle tasse “congelato” per 9mila universitari di UniSalento e c’è anche un’interrogazione parlamentare. Dopo giorni di polemiche e contestazioni, culminate con la manifestazione dei sindacati studenteschi in rettorato ieri mattina, il Consiglio di amministrazione ci ripensa e all’unanimità riporta le modifiche del sistema di tassazione in Commissione bilancio. Secondo le prime modifiche – varate dalla Commissione prima e dal Senato accademico dopo – gli aumenti, che scatteranno a partire dal prossimo anno accademico, oscilleranno tra i 50 e i 390 euro l’anno per gli iscritti con un Isee dai 25mila euro in su. Ma la decisione del Cda rimette tutto in discussione e il rinvio del punto all’ordine del giorno appaga i sindacati studenteschi, che hanno manifestato ieri mattina, proprio in piazza Tancredi, tutto il loro disappunto.
«Già dieci giorni fa – fa sapere Link Lecce – ci siamo opposti in seno al Senato accademico contro la folle scelta dell’amministrazione, dove gli unici a rimetterci sarebbero stati ancora una volta gli studenti di questo ateneo, che hanno rischiato definitivamente l’ennesimo aumento della contribuzione in tre anni. Dopo esserci opposti duramente anche in Consiglio di amministrazione, l’organo ha deciso di rimandare la discussione alla prossima Commissione bilancio». A rivendicare con forza il rinvio del punto anche l’Unione degli universitari sebbene le poche certezze sugli sviluppi futuri. «È soltanto una piccola vittoria – ha affermato invece Marinella Milia, consigliera di amministrazione per l’Udu – ma la partita è ancora aperta.
L'interrogazione parlamentare
In particolare, il segretario provinciale di Si, Danilo Scorrano, ha annunciato l’interrogazione della deputata Elisabetta Piccolotti, eletta proprio nel collegio salentino, presentata alla Ministra dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini, rilanciando proprio quanto sta accadendo a UniSalento. «Questa nuova rimodulazione – si legge nell’interrogazione – senza raggiungere l’obiettivo del pareggio, determinerà un ulteriore aumento delle tasse già dalla fascia a ridosso della no-tax area, con un aumento di circa 200 euro l’anno per la fascia sotto i 30.000 euro di Isee; l’aumento delle tasse universitarie non fa altro che appesantire la situazione economica di migliaia di famiglie, già alle prese con rincari e inflazione, minacciando allo stesso tempo il diritto allo studio, già compromesso da altri fattori come ad esempio, quello del caro affitti». Sul punto all’ordine del giorno, infine, ieri mattina si è acceso un confronto tra i sindacati studenteschi e Nicola Delle Donne, presidente di Confindustria Lecce e componente esterno del Cda dell’ateneo. «Il consigliere – ha detto Ludovico Mordos (Link) – ha affermato di non credere nella gratuità dell’istruzione, e ciò è quanto di più grave possa succedere all’interno di un consesso decisionale di un’università pubblica e per questo chiediamo le sue dimissioni». «Si è trattato soltanto un normale e democratico confronto dialettico in Cda», ha replicato Delle Donne.