Morta a soli 40 giorni, la svolta dopo l'appello disperato della madre: «Sarà seppellita nella tomba di famiglia»

Morta a soli 40 giorni, la svolta dopo l'appello disperato della madre: «Sarà seppellita nella tomba di famiglia»
di Francesco DE PASCALIS
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Mercoledì 7 Dicembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13:52

L’urlo disperato della mamma di Veglie che nei giorni scorsi aveva chiesto che la sua bimba, «che tanto aveva sofferto in vita e sino alla sua morte, potesse riposare in pace», ponendo fine ad un calvario del cuore che ha stentato perfino a raccontare, potrebbe aver trovato soluzione definitiva grazie ad un’ordinanza firmata dal sindaco di Veglie, Claudio Paladini, la numero 53 emanata appunto nella giornata di ieri e che di fatto «dispone l’estumulazione straordinaria della bimba, con la traslazione presso la cappella gentilizia realizzata dal bisnonno della madre».

L'ordinanza del sindaco: «Seppellita nella tomba di famiglia»

Una soluzione rapida e per certi versi logica che lo stesso primo cittadino ha voluto chiarire con una sua nota che a suo dire inquadra e chiarisce definitivamente l’intera vicenda, dandone la soluzione auspicata. «Rammento che in base al decreto del presidente della Repubblica numero 285 del 1990 il diritto di uso delle sepolture private è riservato alle persone dei concessionari e dei loro familiari - chiarisce lo stesso Paladini - norma recepita nell’articolo 28 del regolamento comunale di polizia mortuaria in vigore.

Pertanto, il diritto di usare la sepoltura è circoscritto alla possibilità di utilizzo per la collocazione della salma del concessionario e dei defunti appartenenti alla sua famiglia». Parte proprio da questi presupposti il chiarimento che il sindaco ha voluto fare all’indomani del caso sollevato dalla mamma vegliese, va chiarito infatti a dire dello stesso «che, alla base della vicenda assurta agli onori della cronaca, vi è un ristagno dell’istruttoria del procedimento amministrativo, dovuto al mancato esplicito consenso dei cinque eredi del fondatore del sepolcro gentilizio, e non sulla questione sollevata dal Comune di Veglie, proprio a seguito di esplicita istanza fatta pervenire al protocollo generale dell’Ente che presiedo da parte della madre della bimba, istanza è bene ribadirlo agli atti ed in cui veniva indicato solo il consenso di 4 degli aventi titolo al diritto di sepolcro».

Il nodo giuridico: necessario il consenso degli aventi diritto alla cappella

Un impegno ha precisato Paladini che per primo lui stesso ha perseguito sin da subito. «Va anche detto infatti che il sottoscritto, ha avuto diversi colloqui con la madre proprio per chiarire tale criticità - spiega Paladini - posta in evidenza non dal Comune di Veglie ma dalla stessa richiedente, intoppo per il quale nei giorni scorsi io stesso avevo pur manifestato la volontà di emanare il provvedimento in questione, anche senza il consenso di tutti gli aventi diritto». Poi il chiarimento finale del primo cittadino che pone fine alla delicata vicenda. «Laddove la questione fosse stata prospettata dalla richiedente in modo diverso sin dall’inizio, probabilmente si sarebbe evitato ogni disagio, atteso che il Comune avrebbe potuto provvedere all’emissione di un provvedimento sulla base del solo diritto alla discendenza il cosiddetto ‘Jus sanguinis’. Ad ogni modo - conclude - ferma restando un’opposizione che potrebbe pervenire da altri aventi titolo, questione questa di mera natura privata tra le parti, ho provveduto comunque all’emissione di un provvedimento urgente di traslazione della salma attraverso un’ordinanza che io stesso ho firmato». 
Ora il capitolo si chiude e tutti si auspicano che la mamma possa ricominciare a vivere, seppur nel dolce ricordo di una vita terminata sul nascere e che ora troverà la tanta agognata pace.
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