I disagi e le denunce di un turista deluso

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Giovedì 8 Settembre 2016, 19:53
Gentile direttore,

ho 50 anni ed abito in provincia di Roma. Questa estate dopo due anni sono tornato a passare le vacanze in Puglia, più precisamente in zona torre Vado. Resto dell'idea che c'è un bellissimo mare, belle zone, bella gente. Però più di una cosa non mi ha lasciato soddisfatto,al punto che per adesso mi ha tolto la voglia di tornare un'altra volta. E se questa sensazione la dovessero provare altre persone come me, sarebbe un peccato.

Voglio raccontare ciò che mi ha più colpito nella mia permanenza. Innanzitutto la sporcizia diffusa un po' ovunque lungo le strade. Nella spiaggia che frequentavo con la mia famiglia, strapiena, c'era un solo cestino dell'immondizia: bastava un piccolo sacchetto della spesa per riempirlo. E quando tirava il vento il tutto veniva abbondantemente sparpagliato nei dintorni. Tra l'altro, senza avere la possibilità di fare una minima raccolta differenziata. Tralascio l'invasione e l'invadenza degli ambulanti sulla spiaggia, con carretti su quattro ruote, della grandezza di veri e propri negozi, che spesso si piazzavano a lungo davanti a ombrelloni e lettini negando anche la possibilità di vedere il mare. Un giorno ho protestato. Ho chiamato i vigili (a proposito: quante difficoltà per mettermi in contato), ma il loro intervenuto non ha dato alcun esito. Mi sono poi rivolto alla Guardia Costiera, alla Guardia di Finanza e perfino ai Carabinieri. Sempre la stessa risposta: non è di nostra competenza. Allora io mi chiedo: "Di chi è allora la competenza"? La mia idea, di fronte a tanta indifferenza (perfino dei negozianti che pagano le tasse) se non di e copertura, è che gli immigrati vendano merce per conto di qualche boss della zona. E poi, pregherei gli amministratori locali di essere più sensibili per i nostri amici a quattro zampe. All'entrata di tutte le spiagge ci sono in primo piano i divieti d'entrata per i cani, poi sulle spiagge la pulizia è un optional. Non sarebbe meglio permettere di portarci dietro il nostro cane e magari farci una bella multa se questo disturba o non raccogliamo i loro escrementi? Un ultimo disagio vissuto: sembra che nel Salento non siano arrivate la macchine per pagare con bancomat o carte di credito, cosa che ormai viene fatta con normalità, anche in Mozambico. Spero che questa mia testimonianza serva a far cambiare questo andazzo prima che sia troppo tardi e prima che la delusione di molti turisti, come me, diventi un addio definitivo al Salento.

Stefano Consoli (Roma)

 
Gentile Stefano,

pubblichiamo quasi integralmente la sua lettera, anche se lunga, perché la risposta sarà molto breve. C'è poco da commentare. C'è piuttosto da agire e da correre ai ripari prima che il boom del marchio Salento si sgonfi. Tocca all'intero sistema compiere un salto di qualità. Tocca, innanzitutto, agli amministratori comunali e agli operatori turistici, ma non solo. Bisogna abbandonare l'improvvisazione e qualificare sempre di più l'offerta e l'accoglienza in tutti i settori. Le criticità che lei denuncia sono tutte vere, ad esse vanno aggiunte molte altre, alcune delle quali anche più gravi. Qualche passo in avanti rispetto alle estati scorse è stato compiuto. Ma non basta. Anzi, è necessario accelerare e lavorare fin da questo inverno per rimuovere le tante criticità e arrivare molto più attrezzati alla prossima estate.
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