Il degrado a Torre Saracena
e il silenzio del sindaco Potì

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Martedì 19 Giugno 2018, 14:22 - Ultimo aggiornamento: 14:24
Caro direttore, nel 1993 ho acquistato un immobile nel villaggio di Torre Saracena, vicino a Torre dell’Orso (comune di Melendugno). Le amministrazioni che si sono succedute nel tempo, a prescindere dai colori politici, non hanno mai dedicato la dovuta attenzione a questo complesso, che conta circa 800 unità immobiliari e ha al suo interno numerose altre strutture turistiche di elevato standing (Araba Fenice, Barone di Mare etc.). Ne è derivato un degrado sempre maggiore, che ne rende poco dignitoso il soggiorno e ha finito col deprezzare l’investimento di quanti come me hanno creduto nella bellezza di questa di terra; chi soggiorna una volta non ci torna più. Infatti le strade sono da anni dissestate e piene buche, pericolose per l’incolumità delle persone, oltre che per l’integrità delle autovetture, l’illuminazione è insufficiente a causa di pali che sono spenti o funzionano in maniera intermittente, la gestione del verde viene fatta da giugno a metà agosto, ma in maniera molto superficiale, anche la raccolta dei rifiuti solidi è concentrata solo nel periodo estivo ed è totalmente assente nelle altre stagioni, nonostante i relativi tributi comunali siano pagati per tutto l’anno. Per cercare di fermare questa agonia a giugno del 2017 ho scritto una e-mail al Sindaco di Melendugno chiedendogli, in maniera garbata, di fare gli interventi necessari per dare decoro e dignità al villaggio; non ho ricevuto alcuna risposta al riguardo, e poiché la situazione anche nel corrente anno è rimasta la stessa, il mese scorso ho fatto pubblicare da mio figlio il testo della missiva sulla pagina facebook del Comune di Melendugno, sperando di ricevere la giusta attenzione, ma anche in questo caso le mie aspettative sono state disattese, non ho ricevuto alcuna risposta e non è stato effettuato alcun intervento.
Ma come è possibile rimanere indifferenti di fronte ad un problema che può pregiudicare se non compromettere l’attrattività della zona? Infatti il villaggio, con le sue strutture, può ospitare oltre 4000 persone (poco meno della metà dell’intera popolazione del Comune di Melendugno), ha quindi grandi potenzialità che, se sfruttate completamente, possono apportare più ricchezza e lavoro ad una terra, la cui economia si basa prevalentemente sul turismo. Gli amministratori locali hanno pertanto una grandissima responsabilità perché il loro operato (o la loro inattività) influenza direttamente l’economia del territorio e dei suoi abitanti; un villeggiante che resta soddisfatto del soggiorno a Torre Saracena funge da cassa di risonanza positiva ed è in grado di attrarre spontaneamente ulteriori flussi turistici, le attuali condizioni del villaggio invece producono l’effetto contrario, con grave pregiudizio economico della zona.
Vorrei che questa lettera fosse pubblicata non solo per offrire uno stimolo (e un’altra possibilità) a coloro che dovrebbero agire per il bene delle comunità territoriali, ma anche per dare ai cittadini della marina di Melendugno riferimenti oggettivi idonei a valutare in concreto l’operato degli amministratori locali, ai quali hanno accordato la loro fiducia.

Francesco Lorizzo
Andria

Gentile lettore, il sindaco di Melendugno leggerà sicuramente la sua lettera (pubblicata anche sul giornale) e, ci auguriamo, si renderà conto di doverle dare almeno una risposta. Noi gli consigliamo di dedicare un po’ più di tempo alla manutenzione ordinaria del territorio e al decoro urbano della cittadina che governa. Tanto più che ora può rilassarsi ed evitare di occuparsi a tempo pieno solo di Tap, visto che la soluzione è nelle mani considerate “amiche” e “sicure” - almeno da lui e dal comitato No Tap - del ministro Lezzi e del governatore Emiliano. Se le parole hanno un senso e un peso, non solo nelle campagne elettorali, la vicenda del gasdotto dovrebbe chiudersi proprio secondo i desideri del sindaco di Melendugno, consentendogli così di dedicarsi anche ad altro. O no?
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